di Primo Mastrantoni, segretario Aduc
Il ministro allo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, rilancia il nucleare ma, evidentemente, non ricorda quello che disse e fece il governo di cui faceva parte. Cerchiamo di rinfrescare la memoria a quanti dimenticano. Il nucleare fu gia' riproposto dal precedente governo Berlusconi (2001-2006), ma non se ne fece nulla. Lo stesso ministro Scajola annuncio' (agosto 2005) che avrebbe costituito una commissione per lo studio dei prezzi della benzina, che non risulta abbia prodotto alcunche'. Ricordiamo la storia dell'individuazione del sito di stoccaggio delle scorie nucleari a Scanzano Jonico (Basilicata): approvato all'unanimita', il 13 marzo 2003, dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, come sito unico per le scorie radioattive. Il parere favorevole ci fu, anche, dai vari organismi tecnici, Apat (Agenzia per l'ambiente), Enea, Sogin e dai sindacati Cgil-Cisl-Uil. E' bastata la sollevazione delle popolazioni locali per far fare marcia indietro al governo Berlusconi, cosi' i rifiuti radioattivi sono stati mandati in Francia al modico costo di 250 milioni di euro, pagati dal contribuente. Ricordiamo, ancora, al ministro Scajola dell'obbligo dei Piani di emergenza (1) che devono essere realizzati, oltre che per gli impianti esistenti sul territorio nazionale, anche per aree a rischio di incidenti nucleari (impianti al di fuori del territorio nazionale; navi a propulsione nucleare in aree portuali; trasporto di materie radioattive). Non ne abbiamo notizia.
Ci permettiamo un consiglio al ministro Scajola: faccia elaborare un Piano energetico nazionale. Ci vogliono 90 giorni. Cosi' avremmo un quadro della situazione e delle scelte per il futuro. Noi lo proponemmo nel lontano 1973, con la prima crisi petrolifera. Sono passati 35 anni e si e' saltati dal nucleare all'antinucleare e di nuovo al nucleare, dal petrolio al gas e al carbone, dall'eolico all'antieolico e all'energia solare che e' rimasta una chimera. Si puo' programmare seriamente?
(1) Articolo 115 del Decreto Legislativo n° 230 del 17 marzo 1995, modificato ed integrato dal D.Lgs 241/2000, in attuazione delle Direttive 89/618/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti.