Petizione art. 50 della Costituzione

Incostituzionalità della legge Tremaglia.

La petizione sarà depositata al Parlamento questa settimana e inviata alle più altre cariche dello Stato Italiano.

Quindi secondo quanto giuridicamente considerato nella petizione, i Parlamentari eletti nelle Circoscrizioni estere sono privi di legittimità costituzionale.

Prof. Avv. Carlo Alberto Brusa

Avvocato al Foro di Parigi

Al PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Palazzo Montecitorio

00186 Roma

PETIZIONE

AI SENSI DELL’ARTICOLO 50 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

“Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”

Ricorrente:

Carlo Alberto BRUSA

Avvocato al Foro di Parigi

104, avenue des Champs Elysées/ 2, rue Washington

75008 Parigi (Francia)

Tel : 0033.1.53.34.98.58 Fax : 0033.1.53.34.98.68

Mail : cabinet.brusa@wanadoo.fr

Ex candidato alla Camera per la Circoscrizione Estero (Europa)

alle elezioni politiche del 2006 per Forza Italia

OGGETTO:

– incostituzionalità della legge n. 459/2001 (legge Tremaglia) sull’ esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero;

– brogli elettorali;

– Commissioni d’Inchiesta.

CONSIDERATO

A- PREMESSA: LA LEGGE TREMAGLIA

Che con legge 27 dicembre 2001 n. 459 (c.d. legge Tremaglia), entrata in vigore il 6 gennaio 2002, é stato disciplinato l’esercizio del diritto di voto per i cittadini italiani residenti all’estero (Circoscrizione Estero), in occasione delle elezioni legislative (Camera dei Deputati e Senato) e del referendum;

Che tale voto va espresso per corrispondenza;

Che le modalità di svolgimento di tale voto sono, in base al disposto dell’art. 12, 3° comma:

Entro il 18° giorno prima della data stabilita per le votazioni in Italia; gli uffici consolari inviano agli elettori un plico contenente il certificato elettorale, la scheda elettorale, la relativa busta e una busta preaffrancata recante l’ufficio consolare competente.

Il plico contiene anche un foglio con le indicazioni delle modalità per l’espressione del voto, il testo della legge n. 459/2001 e le liste dei candidati nella ripartizione di appartenenza.

Espresso il proprio voto sulla scheda elettorale, l’elettore introduce nell’apposita busta la scheda, la chiude in busta e la introduce nella busta preaffrancata unitamente al tagliando del certificato elettorale comprovante l’esercizio del diritto di voto e la spedisce non oltre il decimo giorno precedente la data stabilita per le votazioni in Italia.

Gli uffici consolari inviano a Roma all’ufficio centrale per la circoscrizione Estero le buste pervenute fino alle ore 16 del giovedi antecedente la data stabilita per le votazioni in Italia. Le operazioni di scrutinio delle schede della circoscrizione Estero avvengono contestualmente alle operazioni di scrutinio dei voti espressi nel territorio nazionale.

B- LA COSTITUZIONE ITALIANA E IL PROTOCOLLO ADDIZIONALE

Che segnatamente la Costituzione italiana, nei suoi principi fondamentali, all’articolo 2, sancisce e tutela “i diritti inviolabili dell’uomo” e all’articolo 3 garantisce “uguaglianza di trattamento” per tutti i cittadini;

Che il Protocollo Addizionale alla Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle Libertà fondamentali (Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo), al suo articolo 3, sotto il titolo “Diritto a delle elezioni libere”, cosi dispone :

« Le Alte Parti aderenti alla Convenzione si impegnano ad organizzare, ad intervalli ragionevoli, delle elezioni libere a scrutinio segreto, in condizioni che assicurino la libera espressione dell’opinione del popolo sulla scelta del corpo legislativo» ;

Che, in virtù del valore giuridico internazionale del suddetto articolo, la legge n. 459/2001 dovrebbe attenervisi fedelmente, in quanto norma equiparabile, in termini di gerarchia delle fonti, alla nostra stessa Costituzione italiana;

C- ASSENZA DI GARANZIE DI RICEZIONE, ANONIMATO ED EGUALE TRATTAMENTO

Che il nostro sistema di voto all’estero, cosi come oggi é formulato, non garantisce né quanto diposto dall’articolo 3 del Protocollo Addizionale né tanto meno l’effettiva eguaglianza per tutti i cittadini italiani (ovunque essi risiedano), previsto dal citato articolo 3 della Costituzione, per le seguenti ragioni:

1) il plico contenente la scheda elettorale non é inviato con ricevuta di ritorno e pertanto non é verificabile con certezza che gli aventi diritto al voto abbiano tutti ricevuto la scheda elettorale e siano dunque nella possibilità di votare esercitando il diritto costituzionalmente garantito e tutelato dall’articolo 48 della Costituzione italiana;

2) non é garantito l’anonimato del voto in quanto é previsto che venga inserita nel plico da inviare all’Autorità italiana competente una busta indicante il nominativo dell’elettore;

3) non é pertanto assicurato eguale trattamento a tutti i cittadini italiani, come invece prescrive la Costituzione, dal momento che il diritto al voto per coloro che risiedono in altro paese non si svolge col rispetto delle norme costituzionali italiane (artt. 3 e 48 Cost.);

Che, tale sistema di voto impedisce agli italiani residenti all’estero di vedere tutelati sia quei diritti che sono loro garantiti dalle disposizioni costituzionali, sia quelle libertà loro riconoscute dal diritto internazionale;

Che, la legge Tremaglia va a discapito, e quindi viola, anche i diritti propri dell’elettorato attivo, ossia di coloro che si presentano come candidati alle elezioni;

Che quindi, appare essere ancor più grave, anche rispetto a due anni fa (nel 2006 si verificarono episodi di brogli elettorali o comunque irregolarità da parte di esponenti di partiti politici), l’attuale situazione politica, sociale, giuridica in cui versano gli italiani eletti ed elettori all’estero;

D- GLI EPISODI DI IRREGOLARITA’ SCANDALOSE

Che, stando alle testimonianze pervenute tramite diverse vie, é da denunciare ancor più fortemente la mancanza di azione, a fini risolutivi, da parte del Governo italiano in una vicenda, quale quella del voto all’estero, che dovrebbe far saltare sulla sedia deputati e senatori;

Che in una coraggiosa intervista una giornalista tedesca del portatle “Italia chiama Italia” dichiara:

“Non solo a Colonia ma anche a Dusseldorf si sa che i plichi per il voto degli italiani all’estro sono comprati. La gente viene fermata per strada e gli viene chiesto se abbiano ricevuto il plico; dopodiché gli vengono dati 20/30 €, a seconda della quoitazione del momento. I luoghi dove avvenegono tali acquisti sono bar od altri simili luoghi d’incontro.

Ho le prove per sostenere quanto affermo, anche se non mi é concesso di fare nomi o nominativi, in quanto rappresentante lista e responsabile. Non ho ancora fatto una denuncia, ma ne ho parlato col dipartimento Esteri del mio partito, segnalando lo scandalo.

Coloro che acquistano le schede sono dei “collaboratori” dei candidati che, invece di investire i soldi per fare campagna elettorale e presentare il programma che si propongono di attuare, li investono solo per acquistare i plichi.

I partiti invischiati nella vicenda sono: UDC (con assoluita certezza), il Partito della Destra (Storace), il PDL (anche se non tutti i suoi esponenti), il Partito Democratico. Non sono tanto i partiti quanto piuttosto i candidati che operano in tal modo per ottenere una vittoria sicura. Credo che questo sistema di voto per gli italiani all’esstero sia diventato un vero mercato e non mi stupirebbe di trovare su E-Bay plichi in vendita; a volte i plichi vengono addirittura sottratti dalla buca delle lettere.

Il prezzo dei plichi, all’inizio andava dai 5 ai 10 €, fino ai 20 di Colonia, 30 a Dusseldorf e 70 € a Francoforte.

Il meccanismo con cui gli italiani vengono a sapere dove e quando si verifica l’acquisto dei plichi é organizzato tramite persona appositamente pagata per questo”;

Che, a conferma di quanto esposto dalla giornalista, esponenti del partito della maggioranza sostengono che “il voto all’estero del 2008 é stato sicuramente meno trasparente rispetto a quello del 2006”. Parole forti, che devono fare riflettere;

Che, da quanto emerge dalle summenzionate testimonianze, si sono verificati, nel corso delle ultime elezioni poltitiche e in diversi paesi della Comunità Europea, molteplici episodi di indubbia incostituzionalità ed illegittimità.

Questi episodi purtroppo fanno apparire l’Italia, settima potenza industriale e Stato che si dichiara democratico sia nella sua Costituzione sia nelle sue disposizioni legislative, allo stesso livello di un paese che non conosce né regole né leggi, allorché il diritto che noi oggi applichiamo é quello tramandatoci dai nostri stessi antenati romani;

Che, alla luce di quanto verificatosi, si dovrebbero denunciare anche i consolati che non hanno provveduto, come é invece previsto, per esempio, a tradurre in lingua le istruzioni per il voto che dovevano essere inviate agli elettori (caso della Spagna), facendo pertanto presumere la volontà di favorire alcuni a discapito di altri;

Che, a differenza del 2006, ci sono stati molti più casi di persone che non sono state autorizzate ad esprimere il proprio voto, pur essendo iscritte all’Aire da tantissimo tempo: persone che si sono presentate in Consolato per richiedere il duplicato del plico che a casa non avevano ricevuto e si sono sentite rispondere che “la busta era già stata spedita”, e quindi non si poteva più fare nulla.

Cittadini italiani, quindi, che non hanno potuto votare perché erano state cancellate dall’Aire, ma non tanto da quello estero, quanto da quello dei comuni in Italia (caso di un cittadino che era iscritto all’Aire di Londra dal 2007 ed era stato cancellato dall’Aire di Roma);

Che anche la mia personale esperienza puo’ testimoniare la non limpidezza delle ultime elezioni politiche.

Infatti, nel 2006, candidatomi al Senato per la Circoscrizione Estero, riportai 6.970 preferenze. Di queste, solo 4.300 sono risultati, a queste ultime elezioni, voti a me favorevoli, dunque con un notevole scarto di 2.670 voti;

E – IL SISTEMA VIZIATO

Che, a riprova di quanto il sistema di voto all’estero sia viziato e poco chiaro, un deputato del PDL é stato testimone oculare di truffe avvenute anche durante lo spoglio delle schede, (caso dell’UDC: un onorevole ha fatto intervenire il Presidente della Corte d’Appello; ed alcuni magistrati, a Castel Nuovo di Porto, hanno ritirato queste schede; sono poi state ritrovate schede in cui figurava il nome di uno stesso candidato, ma tutte con la stessa calligrafia!);

Che, sarebbe opportuno provvedere al miglioramento del sistema elettorale, superando il voto per corrispondenza ed istituendo seggi nei consolati, anche col rischio che ci sia meno affluenza alle urne, ma almeno si garantirebbe una maggiore sicurezza nell’esercizio del voto; e fare in modo che, anche per quanto riguarda lo scrutinio, ci siano meno passaggi possibili delle schede votate. Ad esempio, a Francoforte, l’agente consolare si é dimenticato due pacchi di plichi, che poi sono stati inviati con un volo successivo.

Che, pertanto, si propone l’istituzione di una commissione permanente nei consolati, per avere la garanzia di uno svolgimento corretto di tutte le operazioni;

Che da più parti, vincitori e vinti alle ultime elezioni politiche italiane chiedono che venga fatta giustizia nelle opportune sedi e che, chiunque risulti responsabile dell’accaduto, venga punito secondo le leggi vigenti e soprattutto che questo smuova le acque per una riforma del voto per corrispondenza;

Che la specialità della legge Tremaglia (n. 459/2001) non é stata quella di consentire l’elettorato attivo, cioé permettere agli italiani all’estero di votare per i candidati d’Italia, bensi quello che ha garantito l’eccezionalità degli italiani all’estero sta nell’elettorato passivo, cioé una circoscrizione specifica per gli italiani nel mondo, e aver limitato cosi ai residenti all’estero il diritto di candidarsi, altrimenti non ci sarebbe stata la ratio di costruire la circoscrizione estera.

“Il corollario di questa regola”, spiega infatti un candidato al Senato nelle fila del PDL, “é che per essere residenti all’estero bisogna dimostrare di esserci veramente stati per un certo periodo, altrimenti chiunque potrebbe iscriversi all’Aire il giorno prima e candidarsi all’estero”.

Questa é la cornice legale entro la quale va verificata la circostanza specifica;

Che, alla luce di quanto illustrato sulla base delle numerose testimonianze, il voto per posta puo’ portare a tanti sistemi volti a manipolare in qualche modo la volontà degli elettori e quando si dice che la democrazia deve in ogni caso seguire il suo corso, si deve anche chiarire che la democrazia non puo’ prescindere dalla legalità.

L’esercizio legale delle procedure democratiche deve essere garantito, ma l’esercizio illegale, anche riguardo le elezioni, va punito in ogni caso;

F – NECESSITA’ DI UN INTERVENTO

Che uno Stato di diritto quale é l’Italia, parte dell’Unione Europea e di piena adesione agli orientamenti generali dei diversi accordi intracomunitari, il cui contenuto assicura un’adeguata tutela sociale e politica per tutti i cittadini italiani e dunque anche per coloro che resiedono all’estero, si presenta altamente irrispettoso non solo della sua stessa Costituzione, ma altresi delle disposizioni legislative internazionali;

Che, inoltre, non appare altamente democratico consentire né il proseguio di episodi quali quelli verificatisi lo scorso aprile in occasione delle ultime elezioni politiche né tanto meno tollerare situazioni di discriminazione o comunque non eguaglianza fra i residienti in Italia (a cui viene garantita la segretezza del voto) e i residenti all’estero;

Che i cittadini italiani residenti all’estero sono turbati, indignati, preoccupati e non possono che esprimere la loro protesta, il loro dissenso, il loro rammarico per come e con quale disinteresse vengono non risolti tali problemi di enorme rilevanza che investono e coinvolgono l’intera popolazione italiana, ovunque essa si trovi a risiedere ;

Che si tratta di diritti fondamentali ed imprescindibili di ogni democrazia senza i quali difficilmrente si puo’ parlare di “governo del popolo”;

Che, pertanto, fondo la mia domanda proprio sulle testimonianze scritte ed orali che mi sono pervenute e che fanno piena prova delle modalità irregolari e, aggiungerei, scandalose, con cui si sono svolte le ultime elezioni politiche per gli italiani residenti all’estero;

Che é quindi necessario impegnare il Governo a far rispettare i diritti costituzionalmente garantiti e tutelati (eguaglianza ex art. 3 ; libera manifestazione del pensiero ex art. 21 ; voto personale, libero, segreto ed eguale ex art. 48 Cost.) ed altresi le disposizioni di natura internazionale;

PROPONE

a – La promozione di un’indagine parlamentare, costituita da senatori e deputati, su quanto verificatosi in occasione delle ultime elezioni polititche italiane, in ogni paese in cui si applica, ai cittadini italiani ivi residenti, la disciplina propria della legge n. 459/2001;

b – Un’indagine parlamentare fondata altresi sulle numerose e veritiere testimonianze che ci sono pervenute in versione sia audio che epistolare per individuare dove e con quali dinamiche il voto si sia svolto irregolarmente e dunque in violazione degli articoli di legge precedentemente citati ;

c – Al Governo di attivarsi, altresi, per verificare quanti, fra gli italiani residenti all’estero, abbiano effettivamente ricevuto il plico per votare entro i termini stabiliti.

d – L’apertura di un’inchiesta, da parte di esperti giuristi e tecnici del diritto, per sollevare la questione di incostituzionalità e contrarietà alle disposizioni costituzionali e a quelle internazionali e comunitarie della legge elettorale n. 459/2001 in materia di voto all’estero.

Tutto cio’ premesso e considerato,

CHIEDE

Che la Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica si attivino per una rapida ed efficace riforma del sistema di voto all’estero attualmente in vigore; riforma che sia volta a garantire il regolare e legittimo esercizio del diritto di voto per tutti i cittadini italiani residenti all’estero, i quali, in questo momento particolare, necessitano più degli altri di vedere tutelati e garantiti la loro dignità ed i loro diritti.

Carlo Alberto BRUSA

La presente petizione è inoltre, comunicata, a titolo informativo, alle seguenti Autorità dello Stato Italiano:

Capo dello Stato,

Presidente Giorgio NAPOLITANO

Palazzo del Quirinale

00187 Roma

Presidente del Consiglio dei Ministri

Cavaliere Silvio BERLUSCONI,

Presidente del Popolo delle Libertà

Palazzo Chigi

Presidente della Corte Costituzionale

Franco BILE

Palazzo della Consulta

Consiglio di Stato

Presidente Mario Egidio SCHINAIA

Palazzo Spada

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