Responsabile Nazionale Dipartimento Spettacolo Forza Italia
“A Cannes vincono i films italiani e vince in particolare un attore, Toni Servillo, che dimostra come non esistono scorciatoie al successo, ci vuole passione, studio e fatica. Il successo dei films, però, è solo una boccata d’ossigeno nella crisi in cui versa la nostra industria cinematografica. Una crisi, prima di tutto di contenuti, dove continua a prevalere la scuola dei “lettori a senso unico” della realtà italiana.
Non si può stare zitti di fronte all’idea d’Italia che, attraverso alcuni film visti al Festival, viene esportata nel mondo: un paese governato da uomini collusi con la mafia, come si può ben vedere nel film sul Senatore Andreotti, dove si tratteggia un profilo lontano anni luce dall’uomo e dal politico ed inoltre, dove gli affari si fanno solo con la camorra.
Sono visioni deformate e parziali che non si possono accettare, anche quando si ammantano di senso artistico e denuncia civile .
A quella dei contenuti,poi,s’aggiunge la quasi cronica crisi finanziari e d’investimenti. Siamo riusciti, nella finanziaria dello scorso anno, ad introdurre il tax shelter, cioè la detassazione degli utili da reinvestire nella produzione cinematografica.
Liberare queste risorsa significa dare al cinema la possibilità di camminare con le proprie gambe, senza pesare sulle casse dell’erario, attrarre capitali stranieri e investire in formazione.
Dove ci sono scuole per attori,registi, sceneggiatori c’è il cinema di qualità.
Servillo docet”.