CONTRO L’INVASIONE DI CAMPO SPAGNOLA

Comites Spagna

Esponenti del PdL, ma anche del Com.It.Es e dell'opposizione uniti nel sostegno al Governo contro le critiche dei ministri spagnoli sulla politica italiana im tema di immigrazione
Madrid – Prosegue la polemica fra Spagna ed Italia riguardo i provvedimenti in materia di immigrazione e sicurezza che l’appena insediato Governo Berlusconi intende prendere. Nei giorni scorsi erano state le dichiarazioni di Maria Teresa Fernandez de la Vega, numero due della Moncloa, ad innescare il dibattito, rientrato solamente dopo il chiarimento intercorso fra il premier spagnolo, Josè Luis Zapatero, ed il ministro degli Affari Esteri italiano, Franco Frattini, entrambi a Lima per partecipare al summit Ue-Amlat. Il focolare della discordia è stato però riacceso da altri due esponenti di primo piano della politica spagnola, il ministro del Lavoro e dell’Immigrazione, Celestino Corbacho, ed il ministro per le Pari opportunità, Bibiana Aido.

Nuovamente sotto accusa la politica sull’immigrazione dell’Italia, ma non solo, visto che la feroce battuta di Aido sul primo ministro italiano: “sarei pronta a pagare uno psichiatra a Berlusconi, – avrebbe dichiarato in una intervista al quotidiano El Pais – ma temo che non sarebbe forse efficace. Ci vorrebbero molte sedute”; si riferiva ad una precedente battuta del Cavaliere riguardo una eccessiva presenza di “quote rosa” nell’esecutivo spagnolo. La vicenda, come detto, è cominciata dopo le dichiarazioni di Fernandez de la Vega apparse su El Mundo, secondo cui “Il nostro Governo respinge la violenza, il razzismo e la xenofobia e, pertanto, non può condividere ciò che sta succedendo in Italia.

La Spagna lavora a una politica dell'immigrazione legale e ordinata, che permetta il riconoscimento di diritti e doveri”. Di fronte a questa accusa di xenofobia e razzismo verso l’attuale Governo italiano si sono levate molte voci di protesta da parte del mondo politico del Bel Paese. Si è sottolineato in particolare il fatto che anche la Spagna abbia inasprito le sue norme in materia di immigrazione, come ha sostenuto il leader leghista Umberto Bossi, per cui “gli Spagnoli sono stati i primi a sparare sugli immigrati”. Da Lima, però, Zapatero ha subito cercato di gettare altra acqua sul fuoco dichiarando che “non c'e' stato nessun incidente, nessun problema”. Scuse accettate da Frattini, che ha fatto buon viso a cattivo gioco: “Ho parlato sia con Zapatero che con Moratinos e mi hanno confermato che non c'era nessuna intenzione di accusare o rimproverare il governo italiano”, ma solamente una “condanna alla violenza che tutti quanti condividiamo”. Lo stesso ministro degli Esteri, ospite questa mattina a Canale 5“, ha detto “basta alle ingerenze della Spagna”.

Quindi ha inviato il ministro per le Politiche Comunitarie, Andrea Ronchi, a Madrid, a spiegare la politica del Governo Berlusconi in tema di sicurezza: lì incontrerà la sua controparte iberica e presenterà le politiche in tema di immigrazione e di sicurezza, appunto. Il responsabile della Farnesina chiede una “collaborazione mediterranea” sulle politiche dell’immigrazione. “La Spagna capisce perfettamente, ne sono certo, che senza una collaborazione mediterranea ed europea i flussi migratori che oggi arrivano a Lampedusa domani ricominceranno per le isole Canarie con la stessa intensità con cui arrivavano, quando io ero responsabile e europeo dell’immigrazione”. . A questo punto tutto sembrava rientrato, ma Corbacho ha riacceso la polemica. E' di nuovo El Mundo a riportare le sue dichiarazioni, secondo le quali le politiche sull'immigrazione del governo italiano “pongono l'accento più sulla discriminazione del diverso che sulla gestione del fenomeno” e “intendono criminalizzare il diverso”.

Questa volta la risposta italiana è stata più incisiva. A dare la propria solidarietà all’esecutivo non solo esponenti del PdL, come Giacomo Picchi, eletto alla Camera nella ripartizione Europa, che ha bollato le affermazioni dei ministri spagnoli come “il frutto di posizioni ideologiche dettate dal rancore”, ma anche esponenti del Pd. Fra questi Gianni Farina, anch’egli deputato proveniente dalla ripartizione Europa, che ha definito “preoccupante” la posizione assunta dalla Spagna “in quanto si tratta di due grandi Paesi europei” a confronto. “Qualunque siano le questioni di dissenso – ha proseguito – che in Europa sono una e centomila, bisogna utilizzare un diverso tono”. Un ulteriore motivo di critica Farina lo ha visto nel fatto che queste dichiarazioni “riguardano un tema come quello dell’immigrazione dove in Europa purtroppo manca una politica comune. L’Ue necessita di controllare le proprie frontiere, con una forza di polizia interstatale che sia anche una forza di solidarietà. E’ quindi inaccettabile un tale attacco in mancanza di una visione comune del problema”.

Non solo il mondo politico è sceso in campo in difesa del Governo italiano. Anche Almerino Furlan (nella foto), presidente del Com.It.Es di Madrid, ha affermato che “le dure dichiarazioni dei ministri spagnoli su Berlusconi ed il suo Governo sono rivolte alla platea del partito socialista ed in particolare agli elementi più estremisti”. Una questione di propaganda interna dunque. “Pura retorica – ha incalzato Furlan – specie se si considera l’attuale politica spagnola. Nelle isole o nelle zone costiere la presenza di immigrati era forte e lo è tutt’ora. Questi venivano impiegati in gran numero nel settore edilizio che però è in contrazione.

La Spagna è disponibile a cacciare la manodopera in eccesso, quindi a rimpatriare gli immigrati, arrivando anche a pagare in anticipo la cassaintegrazione. Lo scopo finale è comunque quello di rimpatriare tali immigrati per evitare problemi sociali”. Questo è il punto su cui ha insistito anche Picchi, il quale ha sottolineato come “la Spagna è sempre stata molto dura in tema di immigrazione, specie nelle due enclavi che ha in territorio africano. E’ assurdo che ora venga a dare lezioni a noi, per giunta su di un provvedimento che non è ancora stato varato”. Gli fa eco Aldo Di Biagio, suo compagno di lista, anch’egli eletto alla Camera, il quale ha dichiarato di condividere “l’aspetto pragmatico con cui il Governo spagnolo affronta le problematiche inerenti le politiche dell’immigrazione. Resto dunque perplesso di fronte alla polemica in corso in questi giorni”. Di nuovo le diplomazie si sono messe al lavoro per risolvere il problema e di nuovo è giunto un dietro front da parte delle istituzioni spagnole.

Questa volte le scuse sono giunte per bocca di Diego Lopez Garrido, il segretario di Stato spagnolo agli affari europei: “Nessuna crisi, nessuno scontro. Questa è la posizione del governo Zapatero. Questo è quello che ci siamo detti con l'ambasciatore italiano a Madrid”. Frattini ha nuovamente accettato le giustificazioni, ma con riserva: “Prendo atto del fatto che il presidente Zapatero ha già smentito i suoi ministri, ma francamente è ora di finirla con queste invasioni di campo” ha dichiarato ai microfoni di Gr Rai. Dello stesso avviso Picchi, secondo cui “si tratta ormai di un problema interno al Governo spagnolo. Zapatero deve dire quale è la posizione comune e farla rispettare ai propri ministri”. Se così non fosse, ammonisce il deputato del PdL “l’Italia dovrà prendere dei provvedimenti”. Quali siano non lo ha indicato perché, ha affermato, “non credo comunque che ve ne sarà bisogno”.

Se il sostegno al Governo italiano in questa polemica è stato dato anche dall’opposizione, Farina ha però concluso con un monito rivolto ai ministri italiani. Fra questi, ha dichiarato, “qualcuno troppo chiacchierone c’è. Ferma restando la mia solidarietà, mi appello anche al Governo italiano affinché si evitino dichiarazioni gravi che possano provocare determinate reazioni”. La mente corre inevitabilmente agli episodi di Napoli.

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