L’innovazione delle PA per lo sviluppo dei territori

di Tommaso Del Lungo

Se dovessimo individuare un solo “evento” che racchiuda in sé il cuore di questa diciannovesima edizione di FORUM PA e tutte le sue innovazioni, probabilmente il convegno di questa mattina dedicato ai distretti tecnologici e all’innovazione nella PA per lo sviluppo territoriale potrebbe essere un buon candidato. La creazione dei distretti tecnologici, infatti, si accompagna ad un nuovo modo di pensare la relazione tra il settore produttivo del paese e l’amministrazione pubblica.

“I distretti – ha sottolineato Aldo Romano, presidente di Dhitech – sono un legame fondamentale tra settore pubblico e privato. Un legame finalizzato all’innovazione attraverso la ricerca di base. Nella tradizione del nostro paese la ricerca di base ha vissuto quasi esclusivamente di una sola componente, ossia quella curiosity oriented, mentre è decisamente mancata la componente mission oriented, che ha fatto la fortuna della maggior parte dei paesi leader nell’innovazione tecnologica. Affinché produca benessere la ricerca deve essere orientata all’individuazione di nuove tecnologie che si trasformino in innovazione di prodotto”.
In Italia questo è avvenuto raramente, tuttavia se un tempo si poteva sopperire a questa mancanza con un tessuto industriale molto forte e fondato sul talento e la creatività, oggi la situazione è più complessa e grave. “Negli ultimi venti anni – ha continuato Romano – in tutto il mondo le grandi aziende, abituate ad investire in ricerca mission oriented, hanno progressivamente dato in outsourcing questo ramo di attività alle università, sia per una questione di efficienza, sia per esigenze produttive. L’ipercompetizione mondiale, infatti, costringe a ridurre sempre di più il lasso di tempo tra la scoperta di una tecnologia e la sua trasformazione in un prodotto”. Per ovviare a questa ipercompetizione il settore pubblico deve essere, quindi, un facilitatore di questi processi di incontro e di scambio tra il mondo della ricerca e quello dell’industria, e il modello del distretto tecnologico offre esattamente questa possibilità.

Ecco perché la pubblica amministrazione presentata in questa occasione potrebbe rappresentare bene la missione che si era data questo FORUM PA: una PA non autoreferenziale, non chiusa su se stessa e completamente assorta nel proprio mantenimento, ma una amministrazione che guarda al confronto internazionale, fatta di persone che si adoperano per intercettare e mettere in moto le numerose “energie vitali” di un territorio supportandole e valorizzandole per innescare un meccanismo di ripresa.

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