L’ ABOLIZIONE DELL’ ICI E’ DUE VOLTE POSITIVA

L’impegno confermato dal premier Silvio Berlusconi di voler abolire l’ICI, già a partire dall’acconto dovuto il prossimo mese di giugno è una notizia doppiamente positiva. Lo è per i cittadini, rimasti ingiustamente esclusi dalla finanziaria 2008 approvata dal precedente governo Prodi e lo è per i comuni e i sindaci italiani che cessano dal loro ruolo di esattori di una tassa da tutti considerata particolarmente odiosa.
La finanziaria 2008 aveva abolito l’ici per una platea limitata di cittadini, creando un’immotivata e ingiustificata discriminazione fra i cittadini.
Il decreto legge che approverà il governo Berlusconi ripara ad una ingiustizia sociale, riconoscendo il beneficio dell’abolizione a tutti i cittadini, mentre viene salvaguardato il principio della tassazione della prima casa se questa è una villa, un castello o una dimora di grande pregio. In questo modo il Governo Berlusconi restituisce una quota non irrilevante del potere d’acquisto al ceto medio che era stato vessato dalla politica fiscale di Prodi e Visco.
Mi piace anche sottolineare, nella mia qualità di vice presidente anci, l’impegno assunto formalmente e in modo solenne dal Governo di compensare i comuni per il mancato introito del gettito ici. Questo significa consentire ai comuni italiani di reimpostare la politica fiscale locale su basi di maggiori equità e al riparo da discriminazioni sociali.
Voglio poi ricordare che il Governo Prodi, in merito al taglio del 40% dell’ICI, pur avendo emanato tutti i decreti non ha mai comunicato la copertura di questo mancato introito. Quindi l’attuale Governo dovrà trovare la copertura sia per il vecchio 40% sia per il nuovo 60%.

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