DI PIETRO COMUNISTA POST LITTERAM

Il clima di buonismo che si sente respirare nel paese denota l’assenza della sinistra antagonista ormai espulsa dalle Camere. Ma a fare opposizione, chi l’avrebbe mai detto, c’è Antonio Di Pietro. L’impressione è quella che ne sentiremo delle belle dalla sua bocca. Le sue intenzioni sono chiare, non perderà nessuna occasione per controbattere punto per punto tutte le posizioni del Presidente in carica. E’ l’unica voce contro che si sente, l’unica opposizione che possa definirsi tale. Antonio Di Pietro non ha creduto neanche ad una parola del discorso di Berlusconi alla Camera. Egli si dice convinto che la “tattica” sia quella di potersi ritagliare uno spazio franco e senza asperità per poter fare solo ciò che gli piace. Neanche Giordano e Migliore avevano fatto di meglio, lo stesso Caruso, seppure nella severità dei giudizi, aveva fatto di più.
Forse si riscontra anche una sorta di risentimento, un atteggiamento che inequivocabilmente vuole urlare che “ccà nisciuno è fesso”! Insomma, cosa succede a Di Pietro? Non è che si sia posizionato a sinistra del Partito Democratico? Non è che egli sia ormai la sinistra in Parlamento?
D’altro canto, non sono proprio i due partitini come la Lega Nord ed Italia dei Valori ad aver ottenuto i favori, così dicono tutti, dell’elettorato di sinistra?

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