Dispostissimo a collaborare con l’opposizione per il bene degli italiani all’estero

Intervista al Senatore Nicola Di Girolamo circoscrizione Estero Europa

Questa è la sua prima esperienza parlamentare.

Quello che si dice, nuovo di zecca. Vengo dal modo civile e questa nuova esperienza è un qualcosa che vorrei potesse significare per i mie i figli il motivo principale per il quale ho deciso di fare questa scelta e per le 24.500 persone che mi hanno votato.

Immagino che lei avrà le idee abbastanza chiare sul da farsi per gli italiani all’estero.

Le idee fondamentali sono quelle che ho vissuto e sempre avuto sino a dieci giorni fa da italiano residente all’estero. Le varie problematiche che li riguardano le conosco bene per aver avuto a che fare quotidianamente con la vita all’estero. Anche in virtù del mio lavoro ho avuto la possibilità, rappresentando aziende ed italiani residenti all’estero in tutta Europa, di valutare ipotesi di soluzione. Conosco bene ciò che non funziona. La mia non sarà una politica rivoluzionaria o un politica dei massimi sistemi ma una opportunità per poter risolvere, partendo dalle piccole cose, i vari meccanismi che creano una serie di difficoltà proprio di chi vive all’estero. Si pensi ai rinnovi dei passaporti, alle problematiche legate all’Inps, al funzionamento dei Comites, CGIE e dei Consolati cose che sono note a tutti noi compreso i colleghi di schieramento opposto che hanno fatto campagna insieme a me. I problemi sono noti a tutti ed i sistemi per risolverli consistono nel lavoro e non nei proclami che non servono a nessuno.

Ma il futuro degli italiani all’estero al di là delle contingenze, il loro futuro, in quanto risorsa, come andrebbe sfruttato?

Lei ha usato una parola d’oro: risorsa. Io mi sono sempre considerato nei riguardi e per il nostro paese una risorsa essendo un residente all’estero. Purtroppo mi sono reso conto che non era così. Non c’era questa considerazione da parte del sistema Italia. Io appartengo alla seconda generazione di coloro che sono andati fuori. Appartengo ad una generazione di professionisti con un profilo elevato perciò potremmo rappresentare veramente una risorsa specie oggi in un paese in cui si arriva con difficoltà alla fine del mese. Gli italiani all’estero possono diventare un traino per una filiera assolutamente virtuosa dal punto di vista finanziario ed anche di immagine. Pensiamo al made in Italy, alla gastronomia, alla cultura italiana. Lei ha detto che sono una risorsa e devono essere in questo senso valutati. Ho promesso a tutti quelli che mi hanno votato di fare da cassa di risonanza qui a Roma per loro.

Lei sa che il governo che avrà il paese ha una forte componente Leghista, prevede che ci siano difficoltà per le istanze degli italiani all’estero, non pensa che sarebbe bene coalizzarvi tutti voi eletti all’estero da destra a sinistra?

Anche su questo, vengo dal mondo civile, non vengo dalla politica e non so se quello che sto per dire sarà politicamente corretto. Ho imparato nella mia professione di avvocato che ci sono aspetti che possono essere attraversati trasversalmente specie per le questioni degli italiani all’estero.
Per quanto mi riguarda sono decisamente disponibile a fare un qualcosa che abbia maggior peso per i nostri concittadini. Non sono in questo momento bloccato inscatolato in un discorso di partito, sono disponibile già da ora a collaborare anche con l’opposizione sempre ché si tratterà di fare il bene dei nostri connazionali all’estero. In ogni caso la invito a risentirci da qui a qualche tempo con scadenze programmatiche in maniera tale che lei stesso mi potrà dire se sto svolgendo bene o meno il mio mandato.

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