La crisi dei mutui investe le Borse

La crisi dei mutui negli Stati uniti imperversa ed investe le Borse, l’Europa perde 160 miliardi e si registrano forti cali anche a New York ed in Asia.
Bush ha tentato di tranquillizzare gli investitori, preoccupati dalla crisi del mercato dei mutui ad alto rischio che ha innescato una spasmodica corsa alle vendite.
La Federal Reserve americana ha annunciato di aver immesso sul mercato una liquidità di 24 miliardi di dollari (17,5 miliardi di euro), la Bce ha poco meno di 95 miliardi di euro, il più ampio intervento mai varato dall'11 settembre 2001 .
La crisi rischia di generare un effetto domino con licenziamenti nel settore edile e finanziario ed ad un calo vertiginoso dei prezzi delle case. Tutto ciò rischia di pesare fortemente sui consumi delle famiglie e rallenterà il tasso di crescita dell’economia statunitense.
A scatenare la crisi sono i mutui subprime , concessi a clienti con minori garanzie, che hanno causato forti scossoni economici, in quanto alcuni istituti finanziari rischiano di essere fortemente esposti visto che questi mutui sono stati trasformati in titoli collocati sul mercato e moltiplicandone i derivanti ne hanno esteso i rischi.
I B-Paper”, “near-prime” o “second chance”, o piu’ comunemente subprime sono quei prestiti che vengono concessi ad un soggetto che non può accedere ai tassi di interesse di mercato, a causa di problemi pregressi nella sua storia di debitore.
Questi prestiti sono rischiosi sia per i creditori sia per i debitori, vista la pericolosa combinazione di alti tassi di interesse, cattiva storia creditizia e situazioni finanziarie poco chiare, associate a coloro che hanno accesso a questo tipo di credito.
Coloro che proponevano i mutui subprime hanno sottolineato il ruolo che questa tipologia creditizia ha nel consentire l’accesso al mercato del credito a consumatori che ne sarebbero stati altrimenti esclusi, rimarcandone il senso di democraticità.
Invece, una larga schiera di economisti ha criticato l’industria del credito subprime per aver attuato delle tecniche predatorie, accettando clienti che non avevavano palesamente le disponibilità economiche per soddisfare i contratti.
Queste critiche sono aumentate vertiginosamente a partire dal 2006, quando centinaia di migliaia di debitori sono stati costretti all'insolvenza e compagnie prestatrici hanno dovuto presentare istanza di bancarotta.
La crisi attuale sembra richiamare lo storico crollo della Borsa di Wall street nel 29, originato proprio dalle speculazioni edilizie sulla vendita delle case. Infatti le banche rinnovavano i mutui in funzione della crescita del prezzo della casa, ma la crisi edilizia coinvolse ogni settore economico e si tradusse in un’altissima disoccupazione, placata soltanto con l’intervento diretto dello stato.
In ’italia l’intervento dello statale fu ancora piu’forte , si ovviò alla depressione nazionalizzando banche ed imprese in via di fallimento e fondando l’Iri, istituto di costruzione industriale

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