Gli aiuti all’Alitalia sotto la lente d’ingrandimento dell’Ue

Silvio Berlusconi , intervistato dai cronisti in Transatlantico, ha espresso il suo disappunto nei confronti dei vertici dell’Ue , che hanno sollevato delle perplessità sul prestito ponte concesso dal governo per salvare Alitalia .
Il Presidente del Consiglio ha minacciato di nazionalizzare la compagnia aerea di bandiera se i vertici europei dovessero continuare a “zignare” e ad interferire nell’affaire Alitalia , affermando: “Noi andiamo avanti con la compagine di azionisti, l'ho fatto in rispetto alla Ue, ma noi abbiamo bisogno di un'Europa che ci aiuti e non che metta difficoltà a chi governa”.
Il Premier dimentica che una delle priorità della Comunità europea risieda nel divieto di aiuti degli stati membri alle imprese che siano lesivi della concorrenza del mercato.
Uno degli imperativi dell’Unione Europea è proprio quello di eliminare i fattori di
disuguaglianza e promuovere l’integrazione dei mercati degli stati membri, concedendo a tutti pari opportunità.
Giova ricordare che basilare garanzia per assicurare il mercato comune sono le quattro libertà di circolazione che trovano il proprio fondamento nell’art 14.2 del trattato comunitario che comporta uno spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la libertà di circolazione delle merci, delle persone,dei servizi e dei capitali. La limitazione degli aiuti forniti dallo Stato alle imprese è uno degli strumenti fondamentali per realizzare il mercato comune ed è espressamente vietata ogni forma di disparità di trattamento tra imprese, nella misura in cui incide sugli scambi tra gli Stati membri.
La giurisprudenza della Corte di giustizia europea ha assimilato questa disposizione alle norme sulla concorrenza, elaborando una serie di provvedimenti che ne fondino il rispetto.
Vediamo nel dettaglio l’articolo 87.1 istitutivo della Comunità cosa dice. “Sono incompatibili con il mercato comune gli aiuti concessi dagli stati che , favorendo alcune imprese, minaccino di falsare la concorrenza”.
E’ la Commissione europea che funge da organo di controllo e valuta sulla legittimità degli aiuti di stato, che non sono specificamente vietati, ma devono essere limitati e rispettosi della concorrenza.
Nel caso in cui la Commissione dovesse considerare abusiva la disposizione , lo Stato interessato deve modificarlo e conformarvisi per evitare provvedimenti.
Sono tre i tipi di intervento della Commissione:1) Vi è un’attività di vigilanza e di controllo che si conclude con proposte della Commissione agli Stati. 2) La Commissione intima agli interessati di presentare osservazioni e nel caso che constati l’incompatibilità degli interventi, intima allo stato di sopprimere o modificare l’aiuto. 3)Infine , in caso di mancato adempimento, entra in gioco il processo alla Corte di giustizia a cui può appellarsi qualsiasi stato

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