PRIMO MAGGIO: A TORINO CENTRI SOCIALI DA CHIUDERE

La contestazione a Fausto Bertinotti da parte dei “centri sociali”, così come le bandiere degli Stati Uniti e di Israele date alle fiamme sono la conferma che nel Paese permane un humus avvelenato in cui un manipolo di cretini coltiva gesti e progetti violenti.
Fatti come quelli di Torino sono una pura e semplice questione di ordine pubblico e nulla hanno a che fare con l’eclisse parlamentare della “sinistra radicale”. Ai governi e ai popoli di Stati Uniti e di Israele rinnoviamo i sentimenti incrollabili di un’antica e forte stima e amicizia.
Nella pubblicistica si continua a designare come “centri sociali” luoghi che, invece, altro non sono se non covi di violenti e sprangatori che andrebbero chiusi senza troppe carinerie.

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