Per l’Onore d’Italia

Paolo Ebana
Coordinatore Nord-Centro America

Qualcuno un certo giorno della sua vita dovette fare una tragica scelta: tradire o proseguire sapendo di morire. Questo accadde in una tragica Italia del dopo otto settembre, dopo la fuga da ladro operata da un re minuscolo in tutto e non solo nella statura; accadde che i giovani, i soldati, la gente stessa dovesse scegliere, e lo fece, con determinazione, con coraggio, con onore, senza tradire, senza imboscarsi. Dopo piu’ di mezzo secolo sarebbe naturale pensare che in un paese civile i morti avessero tutti uguale dignita’, ma non e’ cosi’ in Italia, dove la passione o meglio la fazione trasfigura tutto. Abbiamo, invece, detrattori a sinistra ed abiuri a destra.
Io ho avuto la fortuna di conoscere molti di quei “giovani” che scelsero di perdere con onore, e nei loro occhi che guardavano un orizzonte distante, perso nelle piane del Po, sul monte Cassino, sulla spiaggia di Nettuno, nei boschi del Piemonte, o scampati alla selva di Tarnova, in quei occhi non ho visto il male assoluto, non ho trovato odio, ma solo amore per la Patria. Quei giovani che morirono, occorre ricordarlo, morirono indossando un’uniforme, servendo una bandiera, e piu’ di meta’ dei soldati caduti della RSI morirono dopo il 25 Aprile 1945, ovvero in tempo di “pace”…. e’ una cifra impressionante di giovani che furono massacrati senza processo, rapiti dalle loro case (come la torinese Marilena Grill di 15 anni, unica colpa essere Ausiliaria), catturati dopo essersi arresi regolarmente, uccisi per quei gladii che portavano sul bavero, colpevoli di aver salvato piu’ gravi lutti alla popolazione, a causa di una reazione (prevedibile) durissima delle truppe germaniche.
Quei giovani giacciono dimenticati da una patria ingrata, insultati da un livore inattuale e, pur essendo stati parte belligerante riconosciuta, non godono di un ricordo ufficiale. Io vorrei che oggi, in questo 25 aprile, si avesse finalmente il coraggio di piangere tutti i morti, a nord come a sud, affinche’ il ricordo commosso e sommesso, possa dare loro l’eterno riposo. Dio e’ misericordioso e certamente piu’ generoso dell’uomo, sicuramente li avra’ accolti dopo il martirio, ora tocca ai loro connazionali.(La-Destra.it)

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