VIVALDIMANIA: UNA STORIA TORINESE

Rari sono i compositori che riescono a suscitare nel pubblico una passione, un’attrazione, una vera e propria mania, come fa Vivaldi. La sua musica, fatta di ritmi travolgenti e melodie che s’imprimono, genera continuamente amori a prima vista. Ecco da dove parte il titolo della mostra torinese, che si propone di analizzare ed esemplificare questo straordinario fenomeno moderno partendo dall’origine, ovvero da quell’immenso tesoro che Torino custodisce e che resta tutt’oggi sconosciuto ai più: l’intero archivio musicale del compositore, centinaia di manoscritti di sonate, sinfonie, concerti per ogni sorta di strumento, cantate, opere sacre e teatrali. Un corpus gigantesco, approdato a Torino dopo le mille peripezie di una storia che sembra un romanzo e che oggi ci parla del pensiero di Vivaldi, delle sue abitudini compositive, dei suoi tic, del suo carattere.
Nessun altro compositore ha conosciuto, come lui, un successo così schizofrenico: dalla fama dei suoi giorni si è passati a un totale oblio post mortem che è durato quasi centocinquant’anni. Dal momento della sua riscoperta, agli inizi del Novecento, l’onda dell’interesse verso Vivaldi non si è più arrestata. Anzi, si fa ogni giorno più travolgente: migliaia di incisioni discografiche si rincorrono, e fra tutte primeggia la possente Vivaldi Edition avviata da Naïve sotto la guida di Alberto Basso e dell’Istituto per i Beni Musicali del Piemonte (ed ecco ancora Torino al centro della rinascita vivaldiana); l´edizione completa delle sue partiture – iniziata dall´Istituto Italiano «Antonio Vivaldi» nel 1947 – sta avviandosi verso la conclusione; innumerevoli sono le sue esecuzioni in tutte le sale del mondo; anche la cinematografia ha scoperto Vivaldi, mentre già si contano diversi romanzi che lo vedono protagonista.
Questo successo travolgente, come ogni successo, ha portato anche dei guai: alla musica di Vivaldi tocca la sventura di diventare suoneria telefonica, musica d’attesa, motivetto universale scaduto a banalità. Le sue celeberrime Stagioni sono annualmente massacrate da esecutori che sfidano ogni limite del bizzarro come non oserebbero fare con Bach o Beethoven, autori che hanno goduto di un successo più costante nei secoli. Altri guasti, più insidiosi, provengono dalla moda recente di ricostruire e ricomporre a tutti i costi le sue opere perdute o danneggiate. Insomma, la “Vivaldimania” porta con sé anche il tarlo distruttivo che si annida in ogni grande successo.
Ecco allora la mostra di Palazzo Bricherasio ricondurre questa mania alla realtà della storia, partendo dalla fonte primaria dei manoscritti autografi e conducendo il fruitore-ascoltatore attraverso quadri, lettere, ascolti, in un percorso che mira a ricostruire l’immagine autentica del compositore, fuori dalle mode e dalle deformazioni mitografiche. Leggere direttamente le sue partiture e le sue lettere, entrare dentro ai dipinti di Guardi o Della Bella che descrivono il suo mondo, accedere ad ascolti selezionati, significa riconsegnare al pubblico il Vivaldi autentico, sottraendolo alla lente deformante del consumo superficiale e stimolando quella sana mania che proviene solo dalla conoscenza.

Minitero dei Beni e delle Attività Culturali

Promosso da:
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Data Inizio: 23/04/2008
Data Fine: 08/06/2008
Costo del biglietto: 2,00 euro
Prenotazione: Nessuna prenotazione
Città: Torino
Luogo: Palazzo Bricherasio, Sale Storiche
Indirizzo: via Lagrange, 20
Provincia: Torino
Regione: Piemonte
Orario: lunedì 14.30-19.30;
da martedì a domenica 9.30-19.30;
giovedì e sabato 9.30-22.30.
Telefono: 011 57 11 811
Sito Web:

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