Ci stiamo avviando alla chiusura di una campagna elettorale molto deludente, dove molti temi etici o altrettanto importanti sono stati deliberatamente evitati dai candidati premier. In particolare il tema delle droghe è praticamente assente da una delle meno entusiasmanti campagne elettorali del dopoguerra. Vediamo cosa dicono, o vorrebbero dire, i programmi dei partiti che si presentano alle politiche del 13 e 14 aprile.
Partito delle Libertà: non poteva non confermare la legge Fini-Giovanardi, e continuare nell'opera di nasconderne gli effetti. “Attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi pubblici e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze” si legge nella sezione salute. Riforma della legge “Basaglia” ed inasprimento delle pene per i reati contro le forze dell'ordine.
Lega Nord: sulle droghe non troviamo nessun esplicito riferimento nel programma, ma viene proposto un test antidroga per tutti i cittadini per punire anche i consumatori.
Partito Democratico: nel programma nessun accenno alle droghe, forse c'era anche, ma evidentemente la mediazione fra Bonino e Binetti ha portato all'usanza tutta italiana di rimuovere il problema. Evidentemente per il partito democratico non esistono milioni di consumatori che vengono trattati come criminali.
Italia dei Valori: idem PD.
Sinistra Arcobaleno: la Sinistra Arcobaleno propone di abrogare la Fini-Giovanardi sulle droghe, superando in una prospettiva non proibizionista la normativa vigente.
Partito Socialista: al di là delle dichiarazioni di alcuni suoi candidati, nulla dice nel programma di che fine far fare alla Fini-Giovanardi.
La Destra: tolleranza zero contro lo spaccio di stupefacenti; innalzamento della pena fino all'ergastolo per i grandi spacciatori; previsto recupero di emarginati e tossici.
Sinistra Critica: politica antiproibizionista e rifiuto della criminalizzazione del consumo di droghe. Proposta per la liberalizzazione di quelle leggere e la legalizzazione delle altre.
Lista per il bene Comune: la lista del senatore Rossi non dice nulla sulle droghe.
Ed i Pannelliani? Hanno deciso che qualche posto in parlamento era più importante dei diritti dei cittadini.
I Radicali di Sinistra invece non ci stanno e propongono una forte politica antiproibizionista. Siamo convinti delle inutilità e nocività di politiche proibizioniste che non solo aumentano la solitudine dei tossicodipendenti, ma li spingono verso la microcriminalità che si abbatte su tutti i cittadini.
Il punto di partenza per una nuova politica sulle droghe è l'immediata abolizione del DDL Fini ed il superamento delle politiche basate solo sulla riduzione del danno per arrivare ad una legislazione che abbia come finalità:
-liberare i consumatori dal rapporto con lo spacciatore;
-sottrarre il mercato delle droghe alla criminalità;
-controllare e garantire la qualità dei prodotti;
-pianificare una rete pubblica di sostegno e di recupero per i tossicodipendenti.
Per questo proponiamo:
– l'eliminazione di qualsiasi sanzione per l'uso di droghe e la legalizzazione e liberalizzazione di quelle leggere;
– la legalizzazione della produzione di droghe, a patto che la raffinazione avvenga in laboratori italiani, dello Stato o concessionari di licenza ministeriale e sotto stretto controllo scientifico;
– la legalizzazione del commercio, attraverso una licenza conseguibile e dietro una specifica formazione per l'ambito produttivo;
– la costruzione di una rete socio sanitaria pubblica finalizzata al sostegno e al recupero finanziabile con il gettito derivante dalla produzione e il commercio legalizzato.
Per il Comitato Politico dei Radicali di Sinistra
Pietro Affaiati,
Fabrizio Cianci,
Pierfrancesco Lorenzini,
Enea Melandri,
Giacomo Orsucci,
Francesco Saddi,
Manuel Santoro