Mercoledì sera, in una delle più belle piazze di Napoli, il leader della Sinistra Arcobaleno, candidato premier, Fausto Bertinotti, ha chiuso la sua campagna elettorale nella Regione Campania per le elezioni politiche, che riterranno il 13 ed il 14 Aprile.
Nelle liste elettorali, che la Sinistra Arcobaleno ha presentato nel collegio elettorale Napoli 1, che comprende le Province di Napoli e Caserta, ci sono numerosi giovani politici tra cui Francesco Minisci, che ha chiesto pubblicamente le dimissioni del Governatore Bassolino. Egli è un giovane consigliere comunale di Napoli, eletto nelle file di Rifondazione Comunista, è a lui che abbiamo posto delle domande.
Consigliere Francesco Minisci, prima di parlare delle immediate elezioni nazionali, facciamo un passo indietro. Lei è stato il primo esponente politico di Rifondazione Comunista a chiedere le dimissioni del governatore Antonio Bassolino. Perché questa richiesta?
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Mi potrebbe dare un suo giudizio sulla questione rifiuti in Campania.
<< Intanto bisogna dire che, sulla vicenda rifiuti, la discussione è ancora aperta. Non credo che la crisi della spazzatura sia una responsabilità specifica di Bassolino, anzi non vorrei che vi fosse una volontà specifica di farne una vittima. Il problema dei rifiuti è molto complesso e riguarda sia i governi di centro-sinistra sia quelli di centro-destra perché hanno dimenticato il fenomeno della criminalità organizzata, permettendo che diventasse strutturale al sistema produttivo meridionale. È impensabile che i governi nazionali, di destra e di sinistra, non si siano mai posti il problema della criminalità organizzata che condiziona i processi sociali, economici e politici del Sud Italia. Indagare sulla malavita ci aiuterebbe a dare una risposta sulle molteplici cause che hanno provocato il disastro ambientale dei rifiuti.>>
Il suo posto in lista, l’ultimo, non le consentirà di essere eletto nel nuovo Parlamento. Per lei quali potrebbero essere le tre iniziative utili per rilanciare il Sud?
<< Per rilanciare il Sud c’è bisogno di una lotta senza quartiere alla malavita organizzata. La campagna elettorale è iniziata nel castello di Raffaele Cutolo, capo della Camorra organizzata, che si trova ad Ottaviano. La scelta di partire da lì non è affatto casuale, perché simboleggia la nostra volontà di sconfiggere per sempre la Camorra. Un sostegno fondamentale alla malavita organizzata verrà da una politica contro la disoccupazione, un fenomeno nazionale ma prevalentemente meridionale, che potrà togliere manodopera alla Camorra e riconsegnarla allo sviluppo legale della nostra terra. Per realizzare tutto ciò c’è bisogno dell’introduzione nel nostro welfare, come in altri paesi europei, di un sussidio di disoccupazione o salario sociale, non combatterà la precarietà ma permetterà a chi è senza lavoro di vivere dignitosamente. Questa è la mia seconda iniziativa. La terza sarebbe quella di frenare, attraverso una corretta politica economica e sociale l’immigrazione di giovani professionisti verso il Nord.>>
Ultima domanda. Nella sua prima risposta lei ha parlato di credibilità della politica. Per lei come è possibile ridare credibilità alla politica?
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