L’UNICO VOTO UTILE àˆ QUELLO LIBERO, FONDATO SU IDEALI E CONVINZIONI

di NICCOLÒ DELLA LUCILLA

Questi ultimi dieci giorni di campagna elettorale sono stati caratterizzati da un curioso balletto di dichiarazioni ed esortazioni a indirizzare un “voto utile” verso i due partiti maggiori: da un lato Veltroni, che esorta il popolo della sinistra a votare il Partito Democratico, e dall'altro Berlusconi che esorta l'elettorato centrista ad abbandonare l'Udc per il Popolo delle Libertà.
I due maggiori concorrenti per Palazzo Chigi, spiegando in maniera confusa i loro fin troppo simili programmi, pare che cerchino di convincere gli elettori della propria area a firmare, con il voto, una sorta di cambiale in bianco, rispolverando una versione aggiornata del cosiddetto “voto-contro” o “voto-per non far vincere”.
E così Walter Veltroni, nonostante i suoi bonari appelli a superare il bipolarismo muscolare e ad abbandonare il modello delle coalizioni “coatte” a vincere, con il suo appello al voto utile, ha conquistato cospicue fette di elettorato di sinistra che, pur non condividendo una lettera del programma veltroniano, voteranno PD solamente in chiave anti-berlusconiana.
Così facendo, il Partito Democratico tenterà di toccare la soglia psicologica del 35%, ritrovandosi però un elettorato potenzialmente instabile, poco coeso nella condivisione dei valori e dei programmi, unito ancora una volta solamente dal minimo comune denominatore dell'anti-berlusconismo.
Per il variegato elettorato propriamente di sinistra, il voto utile veltroniano potrebbe rivelarsi essere una vera e propria trappola. Una eccessiva polarizzazione del quadro politico su Pd e Pdl, sarebbe infatti il trampolino di lancio di un inedito scenario politico, anomalia assoluta nel continente europeo: un modello politico d'alternanza bipartitica tra una formazione Liberale (Pd) ed una Conservatrice (Pdl).
E così, azzerato ed archiviato il tentativo di normalizzazione della politica italiana fondato sul bipolarismo europeo Socialisti-Popolari, si riporteranno le lancette indietro all'800 , proponendo un bipartitismo in salsa americana e cancellando completamente la Sinistra politica (riformista e non) da questo Paese.
Uno scenario così verrebbe confermato da una legge elettorale bipartisan Pd-Pdl che cancellerebbe dal Parlamento non solo i partiti piccoli, ma anche le formazioni di medie dimensioni come la Sinistra l'Arcobaleno e l'Udc.
Il voto “utile”, dovrebbe essere tale solo per chi è, con convinzione, favorevole a questo scenario.
Per questo, l'odierna competizione elettorale va affrontata in una logica che guardi al futuro, in una prospettiva di lungo termine. L'unico voto utile dovrebbe essere quello libero, fondato sui propri ideali e sulle proprie convinzioni.
Per questo è indispensabile spiegare l'inganno veltroniano al popolo della sinistra, soprattutto ai piu' giovani, soprattutto a chi crede che in questo Paese serva ancora la Sinistra, una forte e grande Sinistra.

*studente universitario, 22 anni
candidato a Consigliere Comunale di Vicenza per “La Sinistra l'Arcobaleno”

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