Consente di non invecchiare mai

Borghesi quanto si vuole, i commercianti sono liberi e validi sostegni della comunità; rispettosi della legge, compresa quella fiscale; poveri o ricchi, a seconda delle proprie capacità e fortune; portatori di proposte politiche: professionisti insomma capaci di riconoscersi nella società come fautori di benessere, di progresso e di miglioramento della qualità della vita.
… Il commercio è la mia arte, la mia professione, il mio mestiere. La cultura è un di più che non guasta.
L’arte si studia nelle accademie, la professione si impara negli atenei ed il mestiere si apprende sul campo.
Poi cultura, quella digerita, anzi digerita bene.
A monte dell’attività un liceo classico, meglio se seguito da approfondimento universitario umanistico, scientifico o tecnico.
Complesso il bagaglio professionale, se non ci si vuol affidare al fiuto ed all’istinto:
dalla valutazione dell’opportunità alla pratica realizzazione dell’attività;
dall’acquisto all’organizzazione del magazzino;
dalla contabilità alle tecniche di vendita;
dall’attenzione ai consumi allo studio dei prodotti;
dalla corrispondenza alle relazioni con la clientela;
dalla formazione del personale all’immagine dell’azienda;
dalla conoscenza, oltre un italiano corretto ed efficace, di varie lingue, fra cui l’inglese, il russo, l’arabo ed il cinese, alla comunicazione di impresa;
dall’affermazione nella società alla difesa da allettamenti di facili arricchimenti;
dalla acquisizione del mercato al superamento di difficoltà ed a tant’altro che si incontra strada facendo e consente di non invecchiare mai!
Non basta la sola voglia di far soldi a consigliar di aprire bottega!
Al settore fa poco bene l’orientamento politico di abbandonare a se stesso il comparto distribuzione, a nessuno negando qualifica ed attività di commercio, anzi elargendo incoraggiamenti!
La politica quindi vanti apertura a speranze e diminuzione anche di disoccupati, che diventino commercianti, e faccia passare per liberalizzazione pur un si salvi chi può!
La distribuzione spesso regala aumenti proprio non graditi dai consumatori!
Il Meridione apre nuovi negozi di tutte le dimensioni ed ignora quasi la produzione!
Meridionali nati mercanti o qualcosa impedisce ai Meridionali di produrre almeno lo stretto loro necessario?
Non sarà questo qualcosa, che orienta verso il commercio, ad avviare i Meridionali pure all’estero, a praticare cioè emigrazione, che, vedi caso, fa rima con produzione?

www.minichiello.it, 06.04.2008

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