Caro Franceschini, se ragioni così allora è berlusconi che ha già  vinto in te

Adesso bisognerà cambiare opinione su Dario Franceschini. Spiace doverlo dire, ma se l’è cercata. Un uomo come lui ritenuto fin qui equilibrato, uno dei migliori prodotti del cattolicesimo democratico, capace di ragionare con le categorie della politica. Una cosa così, da uno come lui, non te la aspetti. Perché certo la battaglia elettorale ha le sue regole e anche i suoi colpi bassi. Ma la mistificazione è un’altra cosa e fin qui non gli apparteneva. Bertinotti come Nader, arriva a dire. Quanto errori in una frase sola, quanta reputazione ti sei dissipata, caro Dario. Possibile che tutto deve avere per te e il tuo Partito Democratico l’orizzonte della politica americana? Passi lo slung lessicale newyorkese, ma l’ossessione arriva al punto di paragonare Bertinotti a Nader. Trattasi di una vera e propria cazzata politica che mi fa pensare – fino ad oggi ero convinto del contrario – che tu sia meglio come romanziere di secondo livello che come dirigente politico. Nader è un magnate americano che con una certa puntualità ogni quattro anni, a ridosso delle votazioni, depone sul tavolo un fracco di dollari e si lancia nella corsa. Così, dall’oggi al domani, poi scompare. E in quel sistema politico che tu dimostri di amare a tal punto da volerlo sostituire con quello della nostra storia italiana ed europea, uno come Nader può segnare la vittoria o la sconfitta, per una manciata di voti, di questo o di quel candidato. In un Paese – l’America – che certamente ha nel suo DNA il senso della democrazia, ma dove va a votare – te lo sei dimenticato? – meno della metà dei cittadini e dove il ruolo dei soldi anche in politica sta sopra ogni altra cosa. L’Italia non è ancora così, con tutti i suoi immensi difetti. Dire che Bertinotti e La Sinistra l’Arcobaleno stanno dentro questa partita elettorale italiana come ci sta in America Nader, cioè lì per far vincere Bush e qui per far vincere Berlusconi, vuol dire compiere uno strappo politico di cui ti assumi, per l’oggi e per il domani, l’intera responsabilità. La Sinistra italiana ha una storia, non devi dimenticarlo, una storia che ha le sue radici nel tempo, nella difesa degli umili e dei diseredati, nella liberazione del nostro Paese, nella scrittura della sua Carta fondamentale, nella lotta per i diritti delle donne. Questa Sinistra ha commesso, nel suo cammino politico, diversi errori e ha conosciuto profonde divisioni. È stata anche in questo pienamente dentro una vicenda e una storia europea con cui sta facendo i conti. Non a tavolino, ma nella testa e nel cuore di milioni di persone, perché è stata una cosa grande e importante e vuole, attraversando quegli errori, tornare ad essere una forza politica che mette il suo peso per riscattare l’Italia dal declino attuale. Cosa c’entra Nader, questo rincoglionito rompiscatole? E soprattutto, caro Franceschini, cosa mai ti ha spinto a ragionare così? Alle elezioni politiche italiane il tuo partito e la Sinistra vanno divisi perché tu e Veltroni avete voluto correre da soli, senza tentare la via – l’unica che veramente avrebbe potuto far perdere la destra – di dare vita ad un nuovo centrosinistra. Ma a Roma, in Friuli Venezia Giulia, in Sicilia, in migliaia di altri comuni italiani ci presentiamo insieme e si vota lo stesso giorno delle elezioni politiche. Ti sei chiesto, prima di paragonare una forza politica che trae vita dalla società italiana al miliardario rincitrullito che fa vincere il cowboy dalla guerra facile, con quale spirito adesso tante elettrici ed elettori guarderanno al momento del voto in questi comuni alla tua geniale pensata? A leggere bene però la tua intervista si giunge a capire qual è per te il punto vero. Il punto vero del tuo ragionamento è che questa legge elettorale comincia a piacerti. Ti stai accorgendo che è funzionale alla scorciatoia politica che ha intrapreso il tuo partito. Riveli, in questa intervista, che un nuovo partito, il tuo partito, il Partito Democratico, ora che la legge intanto c’è la sfrutta fino in fondo per costruire su di essa , cioè sul porcellum, un nuovo sistema politico in Italia, a cominciare da quello che la Costituzione Repubblicana non prevede, cioè l’elezione diretta del premier. Un sistema politico che darà vita alla nuova era, la data c’è già, è IL 15 aprile. La storia, il passato, non c’è più e se qualcosa ne rimane ha sempre e solo il segno negativo. Ci sono diverse forze politiche che si presentano al voto, anch’esse come le due maggiori con un programma, con una storia, con donne e uomini che ci credono? Stronzate, ci dice oggi Franceschini, contano solo il suo partito e quello di Berlusconi. Poco importa se – questo lo dice l’intera stampa estera – i due programmi elettorali sono simili e simile è anche il cumulo di promesse giornaliere volte a conquistare indecisi e indifferenti. E allora vedi, caro Dario, se tu avessi ragionato con le categorie della politica che pure hai dimostrato altre volte di possedere, avresti visto con rispetto e interesse storie, programmi, donne e uomini di altre realtà politiche diverse dalla tua e un eresia come quella che ti è capitata di dire oggi non l’avresti neppure saputa pensare. Ma purtroppo la propaganda ha talmente preso in te il sopravvento rispetto alla politica da non farti accorgere che non è Bertinotti, come Nader, quello che può far vincere Berlusconi, ma piuttosto è Berlusconi che già vinto in te.(sin-dem.it)

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