TRASPARENZA MUTUI? UN DISASTRO

parlamentare radicale-Rnp, segretaria della Commissione Affari Sociali, candidata al Senato (Puglia) per il Partito Democratico

Intervenendo al convegno “Obiettivo trasparenza mutui” organizzato da Altroconsumo il 2 aprile 2008 a Roma, ho, tra l'altro, detto:
…… Mi prende sconforto e senso di impotenza. Lo sconforto mi nasce dall'essere una attenta osservatrice dei fatti e delle storie che a migliaia si possono trovare in Internet, nei siti non solo specializzati ma nelle lettere online di alcune (poche) associazioni di consumatori, nella quotidianita' folle che si riscontra nelle storie apparentemente piu' banali dei rapporti tra risparmiatori e istituti di credito. Il comune denominatore e' arroganza e ignoranza. Le banche, che non danno informazioni o le danno drogate, sono potenti, legate al potere politico locale, regionale e nazionale e in grado di condizionare tutte le decisioni.
Il senso di impotenza, invece, mi prende perche' il nostro sistema istituzionale, a partire dalla formazione del consenso per eleggere il Parlamento, non viene dal basso (come la parola democrazia ci dovrebbe far credere), ma dai potentati consolidati nei partiti e gestiti e alimentati anche dalle banche. Cercare, quindi, di fare gli interessi dei risparmiatori nel Parlamento sembra impossibile: il muro di gomma, il silenzio o reazioni disarticolate rispetto alla domanda, sono le risposte piu' diffuse. …… il sistema bancario e' figlio e madre di quello politico. Per cui, la disarticolazione e la follia logica sono all'ordine del giorno. …….
Trasparenza e responsabilita' condivisa non esistono. La prima e' uno slogan da campagne pubblicitarie tanto autoreferenziali quanto incantatorie e mistificatorie: i costi nascosti o non dichiarati, e clausole fatte ad arte per svicolare le norme sono all'ordine del giorno. Valga per tutti l'esempio della campagna “Patti chiari”, che vende tutto tranne che la chiarezza ……. Le autorita' hanno poteri sanzionatori spuntati e sono troppo lente. ……
Nonostante le nuove norme e buone intenzioni del ministro Pierluigi Bersani e dei suoi famosi decreti, io registro tentativi continui di elusione da parte delle banche, del tipo “la nostra banca non ha ancora deciso se applicare le nuove norme”…. frase/comportamento infelice che e' stato anche dell'Abi. Non a caso sono pochissimi coloro che hanno trasferito il proprio mutuo ad un altro istitut.
Il sovraindebitamento e la volatilita' dei mercati sembrano contenuti nell'influenzare il ricorso ai mutui, perche' l'acquisto di una casa e' molto spesso l'unica possibilita' logica di occupare un immobile.
La conoscenza e il rispetto delle norme sono scarse. Le banche non si prodigano nel diffonderne i vantaggi o, quando lo fanno, i messaggi sono talmente sibillini che il fraintendimento e il coltello col manico in mano alle banche stesse e' quotidianita'.
I clienti, inoltre, ci mettono molto del loro accettando supinamente le indicazioni-imposizioni della banca quando questa si inventa motivi per non venire loro incontro. Lo spread sui mutui si e' notevolmente ridotto in questi anni (soprattutto sulle prime case) e le agenzie dovrebbero essere letteralmente zeppe di persone ad esigere una rinegoziazione, ed invece c'e' si' la fila, ma solo di persone preoccupate che chiedono l'elemosina al direttore.
Una notizia, infine, di questi ultimi giorni, che conferma la situazione.
La trasmissione Le Iene di Italia 1 e' riuscita a far ammettere all'Abi (Associazione bancaria Italiana) di aver perorato la sistematica violazione della legge Bersani sulla portabilita' gratuita dei mutui, dalla sua approvazione (aprile 2007) fino ad oggi, ed e' riuscita a strappargli la promessa di mettersi in regola dal prossimo maggio. Il servizio non e' ancora andato in onda e cercheremo di capire perche'. L'incredibile e' che a marzo dell'anno scorso avevo presentato un'interrogazione in merito e la legislatura e' terminata senza che il ministero interpellato si fosse degnato di darmi uno straccio di risposta in merito all'applicazione del suo decreto dove citavo l'indagine dell'Aduc secondo cui l'87% delle banche interpellate nella citta' campione di Firenze non accettava la surrogazione ai fini del trasferimento di un mutuo fornendo le risposte piu' curiose ma mai a favore degli utenti e del rispetto della norma.
Dire che le Iene sono piu' potenti del Parlamento non e' una forzatura, ma una semplice presa d'atto di come la legge e l'economia vengono gestite nel nostro Paese.

Qui il testo completo dell'intervento:

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