SFRUTTIAMO L’ENERGIA SOLARE

Seicento docenti universitari e ricercatori hanno firmato un appello rivolto ai candidati alle elezioni politiche del 2008 per chiedere che venga abbandonata l’idea del nucleare ed il riutilizzo del carbone .Gli esperti sostengono che per preservare le generazioni future occorra il passaggio dai combustibili fossili ad altre fonti energetiche.
Il comitato promotore, presieduto da Vincenzo Balzani dell’Università di Bologna, ha già raccolto piu’ di mille firme di sostegno.
Le motivazioni addotte alla non opportunità del nucleare sono numerose e vanno dall’eccessiva necessità di finanziamenti pubblici, all’insicurezza dei depositi per le scorie radioattive fino alla scarsità dei combustibili nucleari.
I firmatari elogiano, invece, l’uso che dovrebbe essere fatto delle energie rinnovabili ed in particolare di quella solare che sfrutta la potenza di una fonte di energia inesauribile .
Sostenitore dell’energia solare è il premio nobel per la fisica, Carlo Rubbia che ha realizzato un’analisi accurata delle varie fonti utilizzabili.
Innanzitutto evidenzia che l’improvviso aumento del prezzo del petrolio sia dovuto ad un una crisi della produzione, pari ad un terzo di quella prevista. Stesso discorso per l’uranio la cui domanda ha superato notevolmente l’offerta e le cui scorte potrebbero esaurirsi tra 40 anni.
Rubbia si dice contrario anche al cosiddetto utilizzo del “carbone pulito” che sta riscuotendo successo soprattutto in Inghilterra e negli Stati uniti presso Hillary Clinton . Afferma il fisico italiano: ”Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell´umanità. Ma non si risolve il
problema nascondendo l´anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso”.

Urge per Rubbia la necessità di utilizzare a fini energetici il sole , sfruttando il costo zero del suo utilizzo, soprattutto se contrapposto a quello delle energie nucleari che necessitano di dieci anni per divenire operative e le cui scorie radioattive restano per sempre e contaminano le terre limitrofe.
Inoltre non esiste un nucleare sicuro ma addirittura , secondo un calcolo probabilistico ogni cento anni è previsto un incidente .
Se consideriamo che per produrre l’energia di quindici centrali nucleari bastino dei pannelli solari dislocati per un’ area equivalente al raccordo di Roma, è facile capirne la potenza . Invece, per superare i momenti in cui non c’è il sole è sufficiente costruire un sistema di ingabbiamento, chiamato “impianto solare termodinamico”, che distribuisce l’energia quando serve.
L’unico problema, quindi, risiede solo nella mancanza di guadagno da parte degli imprenditori e delle lobby economiche che cercano di frenare l’abbandono delle tradizionali fonti di energia.
Nota positiva da rimarcare è la realizzazione a Brindisi del parco fotovoltaico piu’ grande d’Europa che dovrebbe entrare in funzione nel 2010 sul sito dell’ex polo petrolchimico

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