LA SINISTRA CONTINUA A GIOCARE CON IL FUOCO

Vice responsabile Enti locali in Forza Italia e deputato eletto in Val Sangone

Sono avversario fiero e leale di Antonio Ferrentino, oggi esponente della Sinistra l’Arcobaleno e ieri del Pd nonché presidente della Comunità montana dell’Alta valle di Susa, e a maggior ragione desidero esprimergli la mia convinta solidarietà per i gesti intimidatori e vigliacchi di cui è stato vittima. Aggiungo però che Ferrentino raccoglie oggi tempesta dopo avere per anni seminato vento sulla vicenda della Tav. Lui è stato per dieci nani il capo riconosciuto degli oppositori oltranzisti e radicali a qualsiasi progetto di Alta velocità, Ferrentino ha aperto la Valle di Susaq a centri sociali, no global e anarchici, e con il no tassativo alla Tav ha alimentato odio verso le istituzioni locali e nazionali che affermavano la necessità del confronto: al punto che arrivò a dichiarare, nel novembre 2003, che “se volete iniziare i lavori dovete militarizzare la valle”. Affermazione che in questi giorni, ed è ancora più grave, il ministro Antonio di Pietro ha ripreso affermando che se si modifica il percorso della Tav la Valle di Susa diventerà il Libano d’Italia.
Di Pietro è un estremista nato: il suo linguaggio, anche da ministro, è rimasto quello del questurino che fa sentire il “tintinnar di manette” per intimidire l’imputato.
La sinistra deve registrare sulla Tav un altro fallimento di una catena troppo lunga di insuccessi. Il risultato della concertazione messa in piedi dal governo Prodi è che centinaia di persone hanno acquistato microlotti di un metro quadrato di terreno per rendere difficoltose le operazioni di esproprio. Le dichiarazioni della presidente del Piemonte Bresso, che afferma che la colpa è stata della polizia se non sono riusciti ad arrivare al teatro di Almese dove era in corso una manifestazione, sono irriguardose e e false. Perché non ha il coraggio di dissociarsi dalla componente radicale della sua maggioranza, contraria alla Tav ma senza la quale la sua maggioranza non starebbe in piedi? Nell’ultimo di anno di legislatura ho fatto una proposta di legge di defiscalizzazione per imprese e famiglie nella Valle di Susa. Il governo Prodi ha preferito guardare dall’altra parte. L’Italia si conferma in balia di un populismo di tipo sudamericano e questo è il risultato lucidamente perseguito dal centrosinistra. Veltroni si illude se pensa di cambiare con una campagna elettorale il Dna di uno schieramento che rimane, nel fondo dell’animo, avversario di ogni modernizzazione.

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