La Direzione Nazionale Confsal Unsa Esteri

A TUTTI GLI ISCRITTI AI SIMPATIZZANTI LORO SEDI OGGETTO: PROBLEMATICA VOTO RSU PERSONALE A CONTRATTO, INTERROGAZIONE PARLAMENTARE ON. ARNOLD CASSOLA, RISPOSTA FORNITA DAL VICE MINISTRO INTINI

Care colleghe, cari colleghi,
ricevete, in allegato, la risposta fornita dal Vice Ministro, on. Ugo Intini, alla interrogazione parlamentare presentata mesi orsono dall’On. Arnold Cassola in merito alla problematica del voto RSU per il personale a contratto locale assunto presso le rappresentanze diplomatico-consolari, ai sensi del famigerato D.Lgs. 103/2000. In essa l’on. Intini afferma a chiare lettere che, senza un “unanime accordo delle Confederazioni sindacali firmatarie” del relativo CCNQ, in parole povere in assenza di volontà da parte dei sindacati confederali, i diritti sindacali – ivi compreso quindi il voto RSU – non potranno essere concessi a numerosi dipendenti del Ministero degli Affari Esteri, in pratica a tutto quel personale assunto a contratto locale. Ciò, chiaramente in barba a quanto previsto dalla Costituzione italiana e alle norme comunitarie in vigore, che escludono qualsiasi forma di discriminazione e disparità di trattamento fra cittadini UE. In questo contesto desideriamo sottolineare che, proprio in questi giorni l’Amministrazione ha ritenuto che gli accordi sulla turnazione del personale, nonchè le modalità di recupero del lavoro straordinario svolto a causa delle elezioni politiche, debbano essere delegati alla contrattazione decentrata. Paradossalmente gli impiegati assunti ai sensi della legge locale dovranno quindi svolgere il lavoro straordinario, ma senza aver voce in capitolo sulle modalità di svolgimento e recupero del medesimo. L’UNSA/ESTERI, appunto in occasione della massima espressione di un sistema democratico, cioè le elezioni per eleggere il futuro Parlamento, si chiede nuovamente, come sindacati liberi e democratici possano tollerare tale palese esempio di autoritarismo! A seguito della risposta fornita dall’on. Intini, la palla rimbalza ora a CGIL, CISL e UIL, i quali sono debitori ai propri iscritti a contratto e, più in generale, a tutto il personale interessato, di una spiegazione circa il motivo che li muove a mantenere in essere questa odiosa discriminazione di lavoratori del Ministero degli Affari Esteri.
Roma, 28 marzo 2008
La Direzione Nazionale Confsal Unsa Esteri

————————– -. — In merito a quanto rappresentato dall'Onorevole interrogante nel presente atto parlamentare, si forniscono i seguenti elementi di risposta. Le norme di contrattazione collettiva al momento escludono il riconoscimento del diritto di elettorato attivo e passivo per le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie al personale a contratto regolato dalla legge locale. Tale diritto è riservato solo ai destinatari del CCNQ (Contratto Collettivo Nazionale Quadro) del 7 agosto 1998 e per quanto concerne il personale a contratto, ai soli impiegati di cittadinanza italiana titolari di contratto a tempo indeterminato di legge italiana. II Ministero degli Esteri, favorevole in via di principio a tale riconoscimento, ha più volte formalmente manifestato ali' ARAN (Agenzia per la Rappresentazione sindacale delle Pubbliche Amministrazioni) la propria apertura verso tale problematica ed ha chiesto alla predetta Agenzia di modificare iI suo orientamento su detta questione. Alle predette i stanze l' ARAN ha sempre risposto negativamente, specificando che, in mancanza di una modifica del menzionato CCNQ e di un unanime accordo delle Confederazioni sindacali firmatarie, il diritto all'elettorato non potrà essere concesso al suddetto personale a contratto.

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