Ho preso la parola durante la Commissione esteri convocata in via straordinaria questa settimana per parlare del Tibet partecipando poi alla manifestazione indetta da “Il Riformista” e “Radio Radicale” a Campo Dei Fiori a Roma sostenendo come fosse necessaria una maggiore attenzione dell’Italia alla repressione in atto in quel paese. In primo luogo ho ricordato che si è partiti già da subito con un atteggiamento da deboli visto che il governo italiano ha “convocato” l’ambasciatore cinese per protestare, ma poi lo ha fatto ricevere da un sottosegretario anziché dal ministro D’Alema, che era in tutt’altre faccende affaccendato. Chissà come si saranno preoccupati i cinesi!
In secondo luogo non capisco perché ci si debba affrettare a dire a Pechino: “Tranquilli, noi comunque all’olimpiade ci veniamo comunque” anziché SOSPENDERE (non annullare) la presenza italiana almeno fino a che il governo cinese non darà prova nelle prossime settimane di una condotta di rispetto dei diritti umani in Tibet. Per risposta sono stati espulsi dal Lasha gli ultimi due giornalisti tedeschi presenti in Tibet mentre la nostra stessa ambasciata a Pechino (ma queste cose perchè non le scrivono i giornali !?) ha comunicato in Commissione che non può sapere neppure cosa succede nel paese per il divieto ai movimenti dei nostri stessi diplomatici (bella libertà!). Credo quindi che si debba essere più severi con Pechino, che bisogna avere il coraggio di osare di più: lo ha fatto la cancelliera tedesca Angela Merker ricevendo tre mesi fa il Dalai Lama a Berlino. Pechino minacciò fuoco e fiamme, ma poi alla fine si è adeguato. Ma come si fa a stare zitti nell’imminenza di una Olimpiade che si svolgerà dopo un maxi-sfruttamento di lavoro umano durato anni, una distruzione ecologica spaventosa, condizioni ambientali invivibili e con i carri armati forse ancora in giro per Lasha, la capitale del Tibet? IL MONDO REAGISCA PERCHE’ TUTTI OGGI DOBBIAMO SENTIRCI TIBETANI!.
A questo proposito leggete sul mio sito quanto scrissi già alcuni anni fa visitando il Tibet oppure chiedetemi il mio libro DIARIO ROMANO del 2003 che riporta un mio lungo reportage dal Tibet, ma soprattutto vi consiglio di leggere un libro uscito da poco: “LA PAURA e LA SPERANZA” di GIULIO TREMONTI: un libro non solo da leggere ma soprattutto da meditare.