Intervista al sen. Luigi Pallaro

Candidato della lista ASSOCIAZIONI ITALIANE IN SUD AMERICA
Pallaro: “Nessuno ha fatto tanto come noi
con la FEDITALIA per promuovere la partecipazione dei giovani”

“I giovani che oggi si lamentano, sono stati portati dall’Associazinismo, nelle liste dei Comites, nel CGIE e al Parlamento italiano. Ora che sono stati ben serviti dimenticano le promesse di sostenere sempre l’Associazionismo?

La campagna elettorale è in pieno svolgimento e il senatore Luigi Pallaro, sempre cercato e attivissimo, contento per i risultati del suo viaggio a Cordoba e a Colonia Caroya, dove ha avuto occasione di sottolineare l'impegno della FEDITALIA e della sa lista, l'AISA, in favore dei giovani.
“I giovani sono stati da sempre al centro della nostra attenzione. I 17 Congressi dei Giovani della Feditalia, li abbiamo fatti con la I Conferenza dell'Emigrazione ai Comites, al CGIE, alle elezioni, da quando abbiamo iniziato a lavorare nella FEDITALIA, l'obiettivo é sempre stato aprire alla partecipazione delle nuove generazioni”. Certo – dice ancora – le Associazioni invecchiano e anche le persone invecchiamo e magari facciamo qualche errore. Ma vorrei ricordare che siamo stati noi a fare i Congressi dei Giovani. E che siamo stati noi a far nominare un giovane – Ricardo Merlo – nel CGIE nel '98 e poi tutti gli altri giovani e non tanto giovani che fanno parte dell'attuale CGIE. E che siamo stati noi che abbiamo messo i giovani nelle liste dell'Associazionismo per le elezioni dei Comites in tutta l'Argentina. E che a Buenos Aires il sottoscritto che era stato il piú votato a quelle elezioni, decise di lasciare la presidenza del Comites di Buenos Aires a Ricardo Merlo. E che sono stato io a portarlo nell'associazionismo, che lo ha accolto nel suo seno, perchè lui non faceva parte di esso. E che è stato questo Associazionismo che lo ha messo nella lista di candidati per farlo eleggere alla Camera. Come può dire che non diamo spazio ai giovani? E il signor Mario Borghese, al quale abbiamo affidato l'organizzazione locale del Congresso dei giovani a Cordoba, che la FEDITALIA ha pagato, che poi abbiamo sostenuto perché partecipasse alla riunione continentale del CGIE sui giovani all'Equatore, come può dire che non diamo spazio ai giovani?”
“Io direi che chi dice queste cose dovrebbe guardarsi nello specchio e sicuramente sentirebbe di vergognarsi”, dice ancora Pallaro che poi continua: “O è che questi giovani si ribellano ora, dopo essere stati ben serviti dall'Associazionismo? O è che dicono come si dice qui: 'Si te he visto no me acuerdo'?
Non avevano promesso che sarebbero stati i continuatori delle Associazioni? Perché ora questa ribellione? Questa confusione? Questo creare divisioni? O è che quando li abbiamo portati in giro hanno fatto i buoni ma ora che non gli conviene più hanno cambiato idea? Siamo stati presi in giro?
Chi ci conosce, chi conosce le associazioni, sa perfettamente che abbiamo lavorato durante decenni con l'obiettivo di promuovere i giovani e che siamo stati la comunitá che ha lavorato di piú in questo senso e che ha ottenuto i maggiori risultati. Quello che abbiamo fatto é stato coltivare i giovani, impegnandoci perché le strutture funzionassero e le associazioni fiorissero.

TRIBUNA ITALIANA – Senatore, oltre alla questione dei giovani c'è chi dice che al suo posto avrebbe ottenuto di più…
Luigi Pallaro – C'è della gente che non ha mai partecipato alla vita della collettività, che solo ora che c'è il voto ha scoperto di essere italiano o discendente di italiani, che non conoscono assolutamente niente di quello che abbiamo fatto in tutti questi anni e parlano. Ma se poi si va a chiedere non sanno che abbiamo ottenuto il finanziamento per il piano di assistenza sanitaria per oltre diecimila nostri connazionali anziani indigenti in Argentina e negli altri Paesi dell'America Meridionale, che era una delle richieste più pressanti durante la precedente campagna elettorale. E non sanno che in tutti i consolati sono stati quadruplicati i fondi per l'assistenza diretta. E non sanno che è aumentato il personale nei consolati (trenta in più nelle sedi dell'Argentina) e che aumenterà ancora perchè i fondi ci sono per assumere 230 impegati in tutto il mondo. E non sanno che abbiamo ottenuto un aumento dei fondi per i corsi di formazione, sette milioni per il Sudamerica di cui circa la metà per l'Argentina. Non sanno queste cose perché non hanno mai partecipato.
E magari c'è qualcuno che dice che non abbiamo fatto abbastanza, ma quel qualcuno, durante le votazioni alla Camera per la prima Finanziaria, che aumentava i fondi per l'emigrazione, votò contro. Il signor Merlo, quando ci fu la votazione per la prima Finanziaria, che aumentava i fondi per gli italiani all'estero, votò contro e questo la gente dovrebbe saperlo.

T.I.- E quando dicono che Lei era assente quando doveva sostenere Prodi al Senato?
L.P.- Io ho sostenuto il governo finché questo governo aveva una maggioranza. Una volta che il governo aveva perso pezzi della sua maggioranza, il mio voto non contava più. Sono stato poi a Roma alla Presidenza del Consiglio e in quella sede hanno riconosciuto il contributo che abbiamo dato.
Caso mai chi dice che non siamo stati presenti, dovrebbe ricordare che lui non era presente quando erano stati azzerati i fondi per i capitoli che riguardano gli italiani all'estero. Ed è stato il sottoscritto che si è recato a Palazzo Chigi per reclamare e porre rimedio alla situazione, facendo fare un decreto poi votato all'unanimitá al Senato, per il quale dopo un giornale ha scritto che Pallaro si fregava le mani per aver ottenuto un aumento dei fondi per la formazione, del quale venticinque per cento per l'America Meridionale.

T.I.- Ma la lista dell'AISA non é l'unica a richiamarsi all'Associazionismo…
L.P.- Il signor Merlo deve cessare di confondere la gente col dire che la sua lista é associazionista. Della sua lista fanno parte persone dei partiti politici e dei patronati, partiti e patronati che sono serviti profumatamente dall'Italia, come lui che ha abbandonato l'associazionismo per distribuire tre patronati in Argentina. Non é di sinistra ma nella lista ha messo Mirella Giai che é sempre stata comunista e Toniut che ha sempre lavorato con le liste di centrosinistra.

T.I. E a quelli che si lamentano perché non li ha visitati durante questi due anni?
L.P.- L'ultimo fine di settimana sono stato alla Festa dell'uva a Colonia Caroya dove c'erano diecimila persone che parlavano il friulano. FEDITALIA ha consegnato una targa per ricordare i 130 anni di presenza friulana in quella città e in quella sede ho spiegato cosa si poteva fare e cosa no.
Poi mi sono riunito a Cordoba con dirigenti della collettività, ai quali ho spiegato che la mia presenza a Roma si rendeva necessaria per sostenere il governo, che se qualche volta andavo fuori tutti i giornali si chiedevano: “Ma dov'è Pallaro”?
Io voglio salutare specialmente tanti amici della mia età, coi quali abbiamo fatto tante battaglie assieme in cinquant'anni. Non è che non sono venuto per superbia ma proprio perché non potevo lasciare Roma, mentre invece qualcuno a Roma non ci andava mai.
Avevo pensato di non candidarmi, di non continuare, ma c'é ancora lavoro da fare e siccome non ho fiducia in quelli che si candidano, perché temo che non vogliano essere eletti per servire la collettivitá ma per servirsi di essa. Sono cinquant'anni che li conosciamo e loro sanno perfettamente chi sono io. Certe cose vanno valorizzate e non mettere in ridicolo la nostra collettivitá. Non é che il futuro sia per me, il futuro é senza dubbio per i giovani. La vita é cosí. Ma non bisogna dimenticare che proprio grazie alla FEDITALIA siamo una delle comunitá che piú hanno fatto nel campo dell'emigrazione e che piú hanno fatto per promuovere i giovani per sostituirci.
Agli elettori dico che l'altra volta avevo mandato una lettera nella quale spiegavo le cose che pensavo di dover fare. La lettera che ho mandato ora, spiego invece le cose che abbiamo già fatto e le cose sulle quali continueremo a lavorare. Dateci il vostro appoggio. Lista Associativa ce n'è una sola, tutte le altre sono liste politiche, anche se si chiamano associative, ma non sono associative perchè di associative dentro non hanno niente.
Ai miei elettori dico: chiedo il vostro voto non perché abbia l'ambizione di essere senatore. Ho cercato di portare avanti il meglio possibile una politica per il riconoscimento dei diritti dei cittadini italiani all'estero. Chiedo il vostro voto per continuare a lavorare come ho fatto durante questi anni.

Programma
di La Destra

Un comunicato firmato dal candidato al Senato della lista La Destra Piero Stefanon Ruzzenenti, informa i punti del programa della lista
Assistenza in favore degli emigrati italiani nati in Italia: aumento dei fondi per l’assistenza sanitaria e per l’assistenza diretta, battersi per ottenere un assegno sociale per gli ultra settantenni indigenti di almeno 250 euro al mese e per ottenere la pensione di invalidità anche per i residenti all'estero.
Il potenziamento della rete consolare, nel settore cittadinanze, passaporti e commerciale, con la contrattazione di funzionari locali con contratti locali. Inoltre propone la modifica della legge di cittadinanza, l’aumento dei fondi per i Comites; Incentivare l'apertura di sportelli da parte delle regioni e gli aiuti per chi vuole rientrare in Italia; Aumentare i fondi destinati soprattutto alla stampa estera, e insistere sul miglioramento dei programmi di Rai International .

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