ELEZIONI 2008 La situazione italiana vista da un cittadino italiano all’estero.

Per fortuna essere italiani significa essere parte non solo di una civilta’ di consumi.Questo si trova scritto sul sito del nostro Ministero dei Beni Culturali!Un bell’incorragiamento di questi tempi,anche per noi Italiani all’estero,che appartenendo alla 21 ma regione italiana,viviamo in una civilta’ consumistica ancora piu’ globalizzata,ma che ,nonostante tutto,ci sentiamo italiani fino al midollo.
E avendo acquisito il diritto di voto e di essere eletti come rappresentanti delle ns Comunita’ all’estero ci da’ il diritto dovere di poter contribuire al miglioramento sociale,culturale e politico della nostra nazione.
Non si puo’ parlare di potenza industriale addirittura da quinto posto mondiale e nello stesso tempo sentire,rabbrividendo,che sono in costante aumento i poveri e gli indigenti,disdicendo
l’Art.2 della Costituzione:”la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
E siamo addirittura dietro la Grecia ,(paese in cui vivo e come per paradosso rispetto all’Italia sta’ finendo il duopolio di due partiti ,Pasok e Nea Dimocratia,per la loro incapacita’ ormai di rispondere alle problematiche sociali di una nazione che si e’ profondamnete cambiata negli ultimi anni) che non e’ potenza industriale,per cuneo fiscale e reddito medio.
Dagli ultimi dati della Caritas risulta che ormai,in molte parti d’Italia,il 40% dei suoi assistiti sono cittadini italiani,ex professionisti,impiegati,lavoratori e interi nuclei familiari che hanno perso addirittura la casa perche’ non hanno piu’ pagato il mutuo e che grazie alle nuove leggi europee sulla mobilita’hanno perso il posto di lavoro.
Non e’piu’ accettabile che il lavoratore (abolite le parole operaio e impiegato)
sia considerato ormai una merce di scambio alla stessa stregua di merci e servizi.
Anche l’art.35 della costituzione e’ completamente disatteso sia in Patria che all’estero:la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni…. Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero.

www.angelosaracini.com

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