Obama musulmano?

di Nicola Clemente

Si infiamma negli Stati Uniti lo scontro nel partito democratico tra i due principali candidati alle elezioni di novembre.
Oggetto delle tensioni è una foto che ritrae Barack Obama in turbante ed abito nazionale somalo. Lo scatto risale al viaggio in Kenya nel 2006 e precisamente a Waijr città natale del padre del senatore.
La foto è stata pubblicata dal sito Drudgereport.com che afferma di averla ricevuta dallo staff di Hillary Clinton che sta cercando di superare questo momento di difficoltà screditando Obama ricorrendo alla presunta fede religiosa islamica del suo avversario.
Anche in passato si è spesso parlato delle origini africane del candidato di Chicago e dell’infanzia trascorsa in Indonesia per far risaltare la sua presunta vicinanza al mondo musulmano e ed il suo flebile spirito patriottico.
In Iowa, alla vigilia dei primi caucus, alcuni sostenitori di Clinton avevano fatto circolare email false nelle quali Obama veniva descritto come un musulmano, suggerendo che avesse addirittura prestato giuramento come senatore con la mano sul Corano, anziché la Bibbia. Il caso fece scalpore e i responsabili furono allontanati dal team elettorale dell’ex first lady.

La fotografia sarebbe una risposta ai volantini, distribuiti dai sostenitori di Obama in Ohio, che parlano dell’appoggio di Clinton per il Nafta, l’impopolare mercato comune con Canada e Messico che fu ratificato dal presidente Bill Clinton.
Nei giorni scorsi per Obama, un imprevisto poco gradevole è stato l’annuncio di appoggio assicurato da parte del leader della 'Nazione Islam', Louis Farrakhan che è considerato un personaggio ambiguo a causa dei suoi discorsi considerati razzisti e misogini e addirittura si ipotizza che sia implicato nell’omicidio di Malcom x .
Non si è fatta attendere la riposta di David Plouffe direttore della campagna elettorale del senatore che ha definito queste insinuazioni come un attacco vergognoso e ingiustificato che mette in cattiva luce tutta la politica statunitense.
Nel libro Audacity of Hope Obama descrive la crescita in un ambiente non religioso rammentando l’assenza quasi totale del padre nell’infanzia e che nonostante questi fosse stato educato da musulmano ,quando conobbe la madre era un ateo convinto.
Solo verso i vent’anni le sue convinzioni religiose mutarono e apprezzò il potere della tradizione religiosa afro-americana nello spronare cambiamenti sociali.
Non dimentichiamo che molti americani vivono ancora immersi nella sindrome dell’11 settembre identificando nell’appartenenza all’islamismo il cosiddetto male assoluto e quindi la mossa di spingere Obama nel regno dell’alterità potrebbe essere recepita negli stati piu’ conservatori come il Texas o l’Ohio, ad una settimana dalle primarie come uno degli ultimi tentativi di spostare l’asse di preferenza verso la piu’ istituzionale Hillary Clinton .
E’ auspicabile che la sfida tra i candidati democratici torni a consumarsi su aspetti prettamente politici tralasciando discorsi moralistici e religiosi che alimentano soltanto l’ennesima caccia alle streghe insensata.
Secondo molti analisti sarà cruciale nelle prossime settimane la reazione degli “indecisi”sui temi piu’ forti del programma del senatore dell’Illnois come la riforma del sistema sanitario nazionale, il ritiro dall’Iraq , il controllo delle armi, l'abolizione dei tagli fiscali di Bush ed il sostegno dei diritti dei gay

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