Il lavoro femminile e’ la chiave per lo sviluppo

Presidente della commissione Cultura e candidata al Senato in Toscana

Il lavoro femminile deve essere una priorità assoluta della politica perché è la chiave per la crescita economica e per lo sviluppo socio-culturale del Paese.
Credo che la manifestazione nazionale organizzata per l'8 marzo da Cgil, Cils e Uil, oltre che un evento in sé, sia un importantissimo segnale in una delicata fase politica e sociale del nostro Paese. Per questo aderisco, anche se la campagna elettorale mi porterà a celebrare l'8 marzo in Toscana. Mai come oggi il centenario della festa delle donne è da celebrare. Le donne vogliono essere protagoniste della politica, della società, dell'economia, del mondo del lavoro. Le parole d'ordine scelte dai sindacati confederali, ovvero lavoro, qualità della vita, libertà di scelta sottolineano questioni cruciali perché ciò avvenga davvero, sempre di più.
L'occupazione femminile deve essere al primo posto dell'agenda politica non solo come necessità di genere, ma come fattore imprescindibile per il rilancio e lo sviluppo dell'Italia. Ormai è chiaro, infatti, che i paesi in cui le donne lavorano in maggior numero sono anche quelli in cui il Pil e i tassi di istruzione e formazione sono più elevati. L'occupazione e i livelli di istruzione sono fattori di competizione, e le ragazze eccellono più dei colleghi maschi a scuola e all'università, sono sempre più preparate ed istruite. Più occupazione stabile femminile implica la lotta alla precarietà e significa più natalità, perché le donne che lavorano stabilmente si sentono più sicure e possono realizzare anche il loro giusto desiderio di maternità. Più occupazione significa anche conciliazione dei tempi, una questione sulla quale è necessario insistere. Per promuovere genitorialità e lavoro e la cooperazione nella cura familiare, la politica deve garantire più servizi: più asili nido, più sostegno alla non autosufficienza, sanità più efficiente e flessibile. Infine, ma non da ultimo, la libertà di scelta e quindi le questioni etiche. In una giornata come l'8 marzo è giusto ricordare la legge 194, una conquista di civiltà dalla quale le donne italiane non tornano indietro.
Il governo Prodi ha già fatto molto per le donne e il Pd deve continuare e migliorare. Quelle che ho indicato sono questioni centrali nel programma del Partito Democratico per le prossime elezioni politiche questioni sulle quali le donne elettrici saranno chiamate a scegliere, e a scegliere bene per il loro futuro e per quello del Paese.

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