di Pietro Affaitati
A Roma sembra che le decisioni per le candidature alla carica di sindaco siano decise:
Alemanno (An) correrà per il centro-destra ed il ministro Rutelli (Pd) per il centro-sinistra.
Ma l’inizio della campagna elettorale del ex sindaco di Roma non convince i Radicali di Sinistra, soprattutto sui diritti civili: infatti l’attuale ministro dei beni culturali in un incontro con l’arcigay ha precisato che le unioni civili non saranno nel suo programma, al massimo è disponibile a valutare forme di regolamentazione che elimino ogni discriminazione verso gay, lesbiche e trans.
Ovviamente dalla sinistra cosiddetta ”radicale” non ci si poteva aspettare che una degna reazione: non sono state imposte le unioni civili come elemento essenziale per una possibile alleanza, ma è stato proposto un referendum consultivo in cui i cittadini dovranno decidere se portare questo progetto davanti alla giunta romana; unica voce fuori dal coro il candidato sindaco Grillino (Ps) che è a favore dell’attuazione di un registro delle unioni civili.
La situazione italiana ed aggiungiamo romana riguardante la laicità dello stato è in grande crisi, invece di fare passi avanti ne facciamo alcuni indietro: non c’è neanche una ragione per cui Rutelli non dovrebbe concedere un decreto che regolarizzi le unioni affettive fra persone non sposate o dello stesso sesso, questo è un chiaro segno che la matrice clericale continua ad imporsi all'interno del Pd che cerca costantemente di aggraziarsi l’elettorato cattolico spingendosi sempre di più a centro.
La sinistra arcobaleno non è da meno: propone un referendum consultativo dove dovranno essere i cittadini a decidere, quindi una decisione così importante dovrà essere stabilita anche dagli elettori estremisti di destra interessati solo a coltivare xenofobia; in parole povere proporre un referendum è come dire che le unioni civili a Roma non ci saranno.
Basta a questa politica clericale e servizievole verso i poteri forti, basta a questa politica xenofoba, i Radicali di Sinistra sono davvero stufi, diciamo no a forme alternative di regolamentazione di unioni civili, no al referendum poiché inutile, chiediamo che il comune di Roma crei un registro di unioni civili come prevedeva il progetto iniziale, non vogliamo scendere a compromessi e se, purtroppo, come crediamo non verranno riconosciuti pieni diritti alle coppie di fatto romane dovremmo solo scendere in piazza insieme a tutte le associazioni laiche e LGBT per cercare di ottenere quei diritti che un qualunque stato davvero libero e laico dovrebbe concedere ai propri cittadini.
Comitato Politico dei Radicali di Sinistra
Coordinatore regionale del Lazio