di Domenico Bilotti
Gianfranco Schietroma è un uomo di cui si è parlato negli ultimi mesi per esser stato tra i primi (e comunque non così pochi come da certi resoconti televisivi potrebbe sembrare) a credere in una larga Costituente Socialista, che accogliendo il percorso comune di numerose esperienze politiche potesse rappresentare la base di un Partito Socialista finalmente riformista, finalmente europeo, finalmente laico. È però necessario riprenderne nomi e vicende oggi non solo per il nobile intento di voler dare all’Italia un partito di Sinistra organico al PSE e che di quella tradizione di Sinistra moderata cerchi di attingere il meglio (certo impresa ardua!), ma anche e principalmente per esprimere vicinanza nei suoi confronti per il brutto episodio di cronaca di cui è stato protagonista e vittima. Difatti sono entrati nella sua privata abitazione dei ladri, narcotizzandolo e sottraendogli beni di ogni tipo, preziosi e auto comprese: e danno emotivamente ancor più pesante delle ovvie sottrazioni, la famiglia ha condiviso con lui la rapina e il non raro trattamento a base di stordenti prima dell’acchiappo del bottino. Insomma, una pagina amara, che ha riguardato una personalità in questo momento cara non solo per lo sviluppo del suo percorso politico -che certo sugli orizzonti laici e civili e di continuità alle principali organizzazioni progressiste internazionali sta dimostrando tenacia e resistenza superiori a molte delle segmentazioni che costituiscono il Partito Democratico- ma anche per lo sfortunato accidente, che innegabilmente è baluardo del malcontento e del dolore assai più della lotta politica. Per tali ragioni, esprimiamo solidarietà nei suoi confronti.
Andando al merito politico, che pure a persona laboriosa come lui anche in questi momenti non dispiacerà leggerne (ricordiamo infatti il suo impegno per la semplificazione legislativa e l’equilibrio delle fonti regolamentari in Comitato per la Legislazione), è da dirsi che l’impalcatura dell’Unione sostanzialmente riproposta nella struttura di alleanze federative e di confluenze parlamentari del Partito Democratico ha escluso la sponda col Partito Socialista, ignorando i pur molto generosi richiami alla laicità dello Stato e all’urgenza di affrontare l’immiserimento determinato dall’implosione salariale. Chi scrive poi particolarmente apprezzò l’emendamento socialista non inserito in Finanziaria sul reddito minimo garantito e l’impegno dei Socialisti nel sostenere la battaglia per l’attuazione della riforma penitenziaria. È anche alla luce di questa substantia di discorso politico comune, pur nelle diversità prospettiche (specie sulla drammatica vicenda del G8 in Genova) che non è qui annoso ruolo analizzare, che l’augurio di pronta ripresa all’onorevole giunge più che mai schietto e veridico.
Comitato Politico dei Radicali di Sinistra
Coordinatore regionale della Calabria