Vincere con il linguaggio della verita’ e del realismo

Il Partito delle Libertà ha le carte in regola per governare l’Italia. Per questa ragione abbiamo un dovere supplementare rispetto all’armata Brancaleone che è la sinistra: il dovere di parlare chiaro e forte agli elettori. L’eredità che Berlusconi e il centrodestra si apprestano a raccogliere dopo il 14 aprile è un fardello pesante che farebbe tremare le vene ai polsi di chiunque.
Nessuno può scherzare con il fuoco. La campagna elettorale del 2008 è diversa da tutte le altre: non c’è spazio per ditirambi e voli di fantasia. Il richiamo alla crude cifre del debito e del deficit impone a governanti seri di fare i conti con la realtà che c’è ed è fatta di gravi squilibri sociali, di una platea di poveri resa più ampia dalle politiche miopi del centrosinistra. La scuola è a pezzi, così come la ricerca scientifica primaria e industriale. La povertà ha un secondo nome: famiglia. Le poche risorse disponibili vanno dnque indirizzate su poche decisive voci di spesa.
Per creare altre risorse, c’è una strada obbligata: tagliare la spesa pubblica, dal lato però della spesa corrente visto che quella per investimenti è stata colpevolmente decimata dal governo Prodi.
Il centrodestra punta non solo a vincere le elezioni, ma a vincere per governare l’Italia e restituire un futuro agli italiani. Per questo dobbiamo parlare il linguaggio della verità e della responsabilità. A Veltroni, corresponsabile con il Pd dei disastri di Romano Prodi, è consentito di raccontare fole. Gli italiani non hanno creduto ieri a Prodi e non credono oggi a Veltroni.

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