Al Presidente della Comunità  Europea Prof. J. M. Barroso

di C. Giannotta (CH)

Ill.mo Presidente Barroso,

conoscendo le Sue capacità linguistiche Le scrivo in italiano, ma, se dovessero esserci problemi, promessa da marinaio, cambierò disco.
Sono qui, finalmente, per esporLe un grave problema, un problema che riguarda milioni e milioni di persone: l’occupazione, e/o lavoro, ed altro.
È da quasi due decenni che si parla di crisi, crisi, crisi e soltanto di crisi…, a tal punto da far crescere dei batuffoli sulla testa di milioni e milioni di persone! Ma come si può, se le banche, le parastatali, le multinazionali, le assicurazioni, ecc. ogni anno chiudono il bilancio con avanzi di cifre da capogiro? Io non so proprio cos’è che fate e ché pensate per affrontare la situazione; e se fate in modo che il danno vada sempre a scapito delle persone povere e di quelle che lavorano sodo.
A quanto pare si sta adottando un sistema in cui si possono vedere soltanto due poli: uno ricchissimo ed uno poverissimo, alle soglie della disperazione. Certo, oggi i sistemi ci vogliono e, se fatti bene funzionano, ma non va bene e non funziona quello che viene adottato al momento dal Vostro, “costruito” da industriali-politici, o politici-industriali”.
Una corda, Ill.mo Presidente, se tirata troppo, si rompe e Voi, con le Vostre leggi, siete a poco tempo di distanza che ciò accada.
L’occupazione è carente, per questa benedetta, o maledetta crisi di lavoro, e Voi, per legge, allontanate sempre più la pensione. Che magnifica idea? Ma a quale scopo? La gente che ha lavorato 30-40 anni, che non ne può più, viene costretta a lavorare, per che cosa in fondo? Per andare al cimitero e per lasciare poi tutto a quelli che non hanno mai fatto niente o troppo poco?
Si deve lavorare da giovani, quando le forze ci sono, e non quando si diventa fragili e si ha bisogno di cure e di assistenza; assistenza che diventa sofferenza da calvario e in- sopportazione, se non si sborsano quattrini! È anche evidente una grande speculazione in questa direzione…!
“Ma anche i giovani hanno capito di questo insano andazzo e non hanno voglia di lavorare e vogliono godersi la vita, incorrendo in vicoli bui, o addirittura senza uscita!
Mi pare di averLe detto già tanto e attendo una Sua presa di posizione a riguardo.
Con i miei più deferenti ossequi.

Postfach 552 – 4142 Münchenstein 1 – Svizzera

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