diClaudio Bravin
“Signor Bravin, la ringrazio della sua lettera. Lei non ha neanche la più pallida idea di cosa piò significare per gli italiani in Italia e per i deputati di questa Repubblica sentire il suo contributo ed i suoi sentimenti. La ringrazio a nome di tutti”
…mi scusi direttore Viglia,
Lei sa che con questa opportunitá che dà agli italiani all´estero di esprimersi , non so come spiegare ..ho un nodo in gola che sento dovessi sciogliere …
Sono figlio di un Ex CGIE ,del primo che si formó , Simeon Bravin, friulano, morto tre anni fa e di Giuliana Pallucchini , marchigiana anche essa morta dicembre scorso.
Arrivati nel 1950, si sono conosciuti in questa terra argentina e si sposarono a Mendoza.
Credo abbiano fatto bene il lavoro con noi , i figli ,di farci capire che sebbene eravamo nati in Argentina , non dovevamo dimenticarci delle nostre radici.Non é stato cosí con tutti i figli di emigrati ,ed é stato un errore,non giudicando nessuno, peró si la mancanza di visione del futuro … Certamente che le proprie vicende , i problemi , il lavoro , la mancanza di patria , di paese di sentirsi stranieri in una terra che gli accolse bene ,non fece vedere piú in la della necessitá di reunirsi con i connazionali a cantare , bere, ridere , piangere e pianificare il ritorno ….Si allungava il tempo e incominciarono ad apparire le associazioni , luogo di riunione di questa collettivitá ….L´italia , miglioró la sua situazione del dopoguerra arrivando ad essere uno dei primi paesi potenti del mondo e i nostri genitori e nonni continuavano qua… Sebbene questo paese gli ha accolto bene , non a tutti é arrivato il premio del lavoro fatto…, come se fosse stata una condanna questi miliaia d´italiani si sono sentiti fuori della patria , accettando governi dove vivevano e neanche potevano espressare la loro simpatía politica. Si accettava tutto, basta lavorare.
C´é stata una frase la quale usó un ex presidente argentino che mi colpí… , diceva ” la politica é l´arte del possibile”, in questa frase, adesso , dopo arrivata la legge Tremaglia ( la legge che ci consente votare e scegliere i nostri rappresentanti all´estero ),la trovo vera.
Oggi gli italiani ,che avevano creduto che tutto finiva quando dal barco, il fazzoletto sventolava salutando i parenti che restavano in paese ,hanno la possibiltá politica di scegliere.Mi creda che, per chi , dei piú anziani ,ha avuto questa possibilitá di votare , questa legge ha rafforzato la nazionalitá e l´orgoglio di essere italiani , l´Italia non si dimentica dei suoi ,oggi dobbiamo fare capire ai piú giovani l´importanza della continuitá dei diritti , che siamo la risorsa, e che formiamo parte del futuro italiano..
La ringrazio dal fatto di scusarmi errori e la composizione delle frasi ….
Cordialmente
Claudio Bravin