Centrali idroelettriche sul fiume Pescara.

di Antonio Muffo

Si e’ costituito il Comitato spontaneo contro lo sbarramento del fiume Pescara e dopo una ricerca durata mesi per analizzare il progetto delle centrali idroelettriche abbiamo convenuto la necessita’ di preparare una relazione dove cerchiamo di elencare i motivi della nostra contrarieta’ al progetto. Considerati i gravi problemi di natura socio-economica-ambientale che si sono determinati nell'asta fluviale del bacino del fiume Aterno-Pescara, riconosciuti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14/12/2005 e dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27/12/2006 che proroga lo stato di emergenza fino al 31/12/2007 nominando il Dott.Goio Commissario delegato con funzioni speciali per il superamento della situazione di emergenza attraverso interventi urgenti si evince, come riportato nel Comunicato stampa dello stesso Commissario del 16/02/2007, un grave problema di inquinamento idrico, di sicurezza idraulica e di di scarsita' di portata.
Lo stesso Comunicato stampa riporta la necessita' di predisporre, da parte del Commissario Straordinario, un apposito Piano di interventi volti ad assicurare il Deflusso Minimo Vitale (DMV)del corso d'Acqua, un corretto utilizzo della risorsa idrica del bacino, la realizzazione necessaria di opere di fognatura e depurazione e di tutte quelle opere necessarie per il superamento del contesto emergenziale.
Fatta questa premessa generale, entriamo nello specifico per illustrare le caratteristiche del Parco per la produzione di Energia da fonti rinnovabili da parte della societa' SIDITAL srl. Pare ovvio che la dicitura “rinnovabili” non puo' essere riconosciuta nel nostro caso in virtu' del fatto che gli ultimi decenni hanno visto una chiara diminuzione della portata del fiume Aterno-Pescara per opera del cambiamento climatico e delle opere a monte di quelle che dovrebbero essere le due centrali idroelettriche di Villanova e S.Teresa di Spoltore come ad esempio C.le ENEL Triano.
A parte la considerazione di Energia producibile per ciascuna centrale che equivale a 2,2 MW/h, inferiore nel complesso alla produzione di un paio di moderni aerogeneratori eolici, ricordiamo che il progetto prevede 2 sbarramenti e due centraline a distanza di 2000 m l'una dall'altra con le seguenti caratteristiche:

• Altezza 5mt
• Larghezza 38mt
• Passaggio per imbarcazioni
• Scala di passaggio per pesci lunga 150 m, a tazze
• Portata derivata in turbine 47-48 mc/s (pari al 95%)
• Deflusso Minimo Vitale(DMV)rilasciato: 2,9 mc/s (pari al 5%) Naturalmente la Regione Abruzzo in accordo di programma con i Comuni di Cepagatti, S.Giovanni Teatino e Spoltore insieme alla Provincia di Pescara e Chieti ha, attraverso un iter iniziato il 03/07 1997, e conclusosi a dicembre 2006 attraverso la convocazione della Conferenza dei Servizi che con l'Autorizzazione Unica ha dato parere favorevole all'unanimita' per la realizzazione del progetto.
Il progetto, e ci teniamo a sottolinearlo , e’ iniziato solo alcuni mesi dopo la costituzione della SIDITAL srl a Pescara per poi registrare la stessa c/o la Camera di Commercio di Perugia dove a tutt’oggi risulta INATTIVA.
Alcuni mesi prima della Conferenza, nel maggio dello scorso anno, la Regione Abruzzo aveva legiferato per regolare e/o intervenire a proposito del deflusso Minimo Vitale dei corsi d'acqua.
Poniamo alla Vs attenzione alcuni punti di questa legge e credo sia lecito chiedersi quali siano stati gli interventi atti a mantenere un DMV che assicuri il livello di deflusso necessario alla vita e alla pulizia degli alvei sottesi e tali da non danneggiare gli equilibri degli ecosistemi interessati. L.R n. 12 del 12-05-2006, ai sensi del D.lgs 152/99
( art.3):
• le derivazioni dell’acqua sono regolate..mediante la previsione di rilasci volti a garantire il livello di deflusso necessario alla vita e alla pulizia degli alvei sottesi e tale da non danneggiare gli equilibri degli ecosistemi interessati;
• le autorità concedenti provvedono al censimento di tutte le utilizzazioni in atto ai fini del rilascio…anche attraverso la revisione delle concessioni in essere senza diritto di corresponsione di indennizzi da parte della Pubblica mministrazione;
( art.4):
• Entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, e sulla base del censimento di cui al comma 1, la Giunta Regionale definisce con propria deliberazione (…) le modalità e i termini di adeguamento per gli enti gestori, le portate necessarie al mantenimento delle forme di vita e di autodepurazione dei canali, i compiti di gestione e di controllo delle portate per i derivatori di acque pubbliche…i soggetti abilitati ad effettuare le attività di monitoraggio ai fini della redazione.
Al termine dei 180 gg, il 28/10/2006 il Deflusso Minimo Vitale da garantire per i corsi d'acqua nella Regione non veniva definito e non siamo a tutt'oggi a conoscenza di nessun adeguamento per gli enti gestori per garantire le portate necessarie al mantenimento delle forme di vita e soprattutto di autodepurazione.
A titolo indicativo a proposito del DMV cito il valore di riferimento nei 3 fiumi italiani piu' importanti, e le medie di DMV nei paesi europei.
Affluenti del Po almeno 6-10 m3/s
Fiume Magra almeno 9-10 m3/s
Fiume Adige almeno 9-10 m3/s
Se il Fiume Pescara scorresse in…
Francia 7-10 m3/s
Germania 7-10 m3/s
Grecia 10 m3/s
Irlanda 5 m3/s
SpagnaPortogallo 5 m3/s
Regno Unito 6,25-12,5 m3/s
USA 9-10 m3/s
Norvegia 25 m3/s
Elenco tutte quelle che saranno, secondo noi, le problematiche legate alla realizzazione di questo progetto in virtu della gia' precaria situazione del fiume piu importante della nostra Regione.
• Artificializzazione effettiva totale
• Interruzioni ravvicinate del corso fluviale
• Sedimentazione a monte dello sbarramento (modifica dell'habitat per interrimento, modifica del trasporto solido anche sabbioso, problemi di inquinamento legati alla manutenzione nelle operazioni di sfangatura
• Rischio idraulico ( gia’aggravato dall'argine Megalo')
• Artificializzazione delle sponde
• Ingombro delle palazzine–centrale m 13×21, altezza m 7,8
• Platee in cemento sul fondo della captazione –restituzione dell'acqua
• Possibilita' di acqua stagnante nelle zone interessate ai bacini delle vasche a tazza con conseguenti focolai larvali di zanzare.
Insomma, fatte queste considerazioni e tenuto conto che alcuni mesi fa la Regione Abruzzo ha legiferato di nuovo a proposito con la L.R n.17 DEL 25/06/2007 in cui all art.8 (Programmazione risorse idriche destinabili alla produzione di energia idroelettrica) cita testualmente:

1.Il rilascio di nuove concessioni per lo sfruttamento delle acque ai fini della produzione di energia elettrica, di potenza compresa tra 30 (trenta) e 3.000 (tremila) Kw, è sospeso sino alla predisposizione di uno studio complessivo delle risorse disponibili, che deve essere approvato dalla Giunta regionale, su proposta della Direzione Parchi, Territorio, Ambiente ed Energia, nel termine di anni uno a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge. La sospensione non riguarda le concessioni in corso di rilascio, per le quali è stata rilasciata l’autorizzazione provvisoria all’esecuzione dei lavori a termini dell’articolo 13 del R.D. ( Regio Decreto) 11 dicembre 1933, n. 1775 e s.m.i.. Parimenti, la sospensione non si applica al rinnovo delle concessioni di derivazione degli impianti esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge;

2. Nel caso di concessioni idroelettriche per le quali è stato emesso il decreto di concessione ed i cui lavori di cantiere non risultano ancora iniziati alla data di entrata in vigore della presente legge, i relativi decreti sono sospesi. Per dette concessioni, ove risultino conformi allo studio di cui al comma 1, l’Autorità concedente, previa istruttoria di cui all’art. 49, comma 2, del R.D. n. 1775/1933 e s.m.i., dichiara l’efficacia del provvedimento di concessione; viceversa, ne dichiara l’abrogazione;

3. La Giunta regionale, per la redazione dello studio di cui al comma 1, tiene conto:
a. della compatibilità dell’utilizzo dell’acqua ad uso idroelettrico con la salvaguardia della flora e della fauna dell’ambiente di acque correnti, sia per quanto riguarda l’alveo che le sponde;
b. della salvaguardia delle aree protette;
c. della presenza negli alvei sottesi del deflusso minimo vitale;
d. della salvaguardia delle priorità d’uso stabilite dall’art. 95, commi 2 e 5, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152;
e. dell'individuazione del tratto del corso d’acqua sotteso, delimitato, a monte, dalle opere di presa e, a valle, di quelle di restituzione;
f. dell'economicità dell’intervento per la costruzione delle centrali idroelettriche;

4. Con successivo atto legislativo vengono dettate norme in materia di priorità per il rilascio di piccole derivazioni idroelettriche con potenza nominale non superiore a 3.000 Kw;

5. Le domande di derivazioni presentate alla data e successivamente all’entrata in vigore della presente legge e fino all’approvazione dello studio di cui al comma 1, sono dichiarate, ai sensi del medesimo comma 1, non più procedibili;

6. All’onere derivante dall’applicazione del presente articolo si provvede nei limiti dello stanziamento previsto sul capitolo di spesa 151402 dello stato di previsione del bilancio relativo all’esercizio 2007.

Ci chiediamo pertanto se i lavori sono stati iniziati e /oppure qual’e’ la situazione allo stato attuale ( sembrerebbe che la SIDITAl srl l’11 Luglio abbia messo i picchetti e le reti sulle zone demaniali delle sponde per significare che i lavori sono gia’ iniziati, altrimenti il loro rogetto sarebbe stato sospeso in virtu’ della legge regionale del 25/06/07 ).
Ci teniamo infine a sottolineare la chiara contraddizione tra l’emergenza che il Commissario Straordinario si trova ad affrontare nel cercare di predisporre un apposito Piano di interventi volti ad assicurare il Deflusso Minimo Vitale (DMV)del corso d'Acqua e la riduzione dello stesso attraverso la costruzione di due centrali idroelettriche.

Il ns invito e’ quello di annullare questo progetto, non solo per i motivi di carattere ambientale che abbiamo citato, ma anche per motivi di sicurezza che potrebbero coinvolgere gli abitanti di quella zona nella remota possibilita’ ( poi non cosi’ remota) che il fiume possa ad esempio, nel caso di trasporto solidi, trovare quella ostruzione rappresentata dalle barriere della centrale ed eventualmente fuoriuscire dagli argini con conseguente inondazione dei terreni e delle abitazioni circostanti.
Questi sono i motivi che ci spingono a dire no all’ulteriore scempio che state cercando di portare avanti sul ns territorio.

Comitato Politico Radicali di Sinistra
Coordinatore Regione Abruzzo

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