L’ ennesima crisi italiana secondo me non ha niente a che vedere con il bipolarismo, bipatitismo o nanismo. E’ il sintomo di una vera e propria crisi dei politici. Troppa importanza e’ data alle alleanze opportunistiche, federazioni, confederazioni e via dicendo. La “cosa rossa”, la “ cosa bianca “ , la “ cosa arcobaleno” , chi e’ dentro e chi e’ fuori ma i politici alternativamente offrono ancora poco o niente. Mentre scrivacchio ascolto il programma su la 7 : “ centro anch’ io ? no tu no!. A conferma di quanto appena detto. I contorni e i colori prevalgono sul bianco e sul nero. Parlano di famiglia, poverta’ e crisi d’ identita’ politica, andando indietro con il tempo: ma non era la stessa cosa che ascoltavo 30 anni fa nei vari comizi ? Sembra che il tempo si sia fermato alle stesse problematiche e con gli stessi contorni.
Da una parte abbiamo una classe politica che tutti conosciamo e che stenta a dare un taglio netto col passato, dall’ altra l’ alternativa cioè il mondo progressista sparso in cerca d’ autori: la sinistra radicale, i verdi, l’ Italia dei valori, i Grillini, il mondo pacifista , quello sociale, il mondo pensionistico e consumistico ed infine il partito del non voto ( in media 25% ) . Occorre a mio modesto parere una forza politica che raccolga sotto lo stesso ombrellone, tutto l’ elettorato indeciso e amalgamarlo in un solo partito. Mi fermo perche’ non vorrei cadere anch’’io nella retorica, aggiungendo qualche contorno insipido a questa aspettativa semplice ma, ahime’, inverosimile…