Il Comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato, in vista delle prossime elezioni politiche, ha inviato una lettera al Presidente Prodi e ai Ministri D’Alema e Amato, richiamando alcune questioni cui porre la massima attenzione nell’organizzazione delle procedure di voto e di spoglio delle schede elettorali.
Nella lettera si raccomanda l’adozione di alcune misure che favoriscano anzitutto forme di collaborazione tra i rappresentanti delle liste elettorali ed i Consoli nella supervisione degli adempimenti organizzativi, attraverso l'istituzione di veri e propri comitati elettorali presso i Consolati utili a creare un clima di serena e trasparente partecipazione democratica.
Per prevenire episodi di anomala gestione del materiale elettorale, è stato proposto l’utilizzo di servizi di recapito sullo stile della posta raccomandata, che consente di tracciare i flussi postali, in modo che tutto il materiale elettorale non recapitato all’elettore sia restituito al mittente, ovvero al Consolato. Ulteriori certezze riguardo all’espressione del voto da parte dell’elettore potrebbero derivare anche dall’indicazione da parte dello stesso, sul certificato elettorale, degli estremi del proprio documento d’identità, accompagnata dalla firma. Com'è noto, all'atto dello spoglio, il certificato elettorale viene tenuto distinto dalla busta contenente la scheda. Questa misura, quindi, non inficerebbe la segretezza del voto bensì ne rafforzerebbe il significato.
Il Comitato ha raccomandato, infine, l’adozione di misure organizzative più efficaci di quelle che hanno caratterizzato lo spoglio delle schede elettorali delle Politiche 2006. Le maggiori criticità per il successo dell'operazione sono costituite dall'organizzazione dei seggi e dal reperimento degli scrutatori da parte della Corte d'appello di Roma. Un adeguato impiego di strumenti informatici, infine, potrebbe contribuire a ridurre il caos registratosi nella disastrosa esperienza dell'aprile 2006.
L’auspicio è che si possa al più presto tornare al confronto parlamentare per mettere a punto i necessari correttivi attraverso lo strumento legislativo.