“Il Prof. Fabio Maniscalco, archeologo della pace, si è spento dopo aver lottato contro una rarissima forma tumorale. Causata dall’uranio impoverito. Sarà per questo che la notizia è stata cestinata?” Questo è lo sfogo della Senatrice Franca Rame di fronte al silenzio dei media riguardo la perdita di un accademico di fama internazionale, avvenuta a Napoli, il 2 febbraio: “ Fabio Maniscalco ha salvato innumerevoli opere d’arte da distruzione certa nei teatri di guerra, primo tra tutti quello balcanico. Conosceva bene i rischi del mestiere: non l’avrebbe ucciso un proiettile, ma le micropolveri di uranio. Ha continuato comunque per la sua strada: salvare le radici dei popoli, per salvaguardarne il futuro. Questo era, per il prof. Maniscalco, l’unico modo possibile per garantire la pace” Con queste parole Franca Rame descrive il Professore prematuramente scomparso a causa di un edenocarcinoma e conclude: “ Le vittime dell’uranio impoverito hanno una colpa in più, quella di essere scomode alle istituzioni: vengono quindi abbandonati da vivi, e dimenticati da morti. Come per le morti bianche, il silenzio è l’arma dei colpevoli”.