FINANZIARIA 2008: LA VERITA’ SENZA CONDIZIONAMENTI

di Antonio Bruzzese
Presidente Insieme Argentina www.insiemeargentina.it

Nell’autunno del 1979, i socialisti della CGIL del Lazio, svolsero il loro seminario annuale a Terracina.
Si approfondirono temi politici e sindacali. Fu in quella occasione, che una delegazione visitò nella sua modesta casa di Formia, Pietro Nenni ormai malato da tempo.
Morì nel 1980. Lo trovammo nel letto, con il suo immancabile baschetto.
Ad un certo punto tirò fuori la mano da sotto le coperte e con l’indice verso di noi disse: “Il primo compito di un socialista democratico è quello di difendere le idee degli altri prima ancora che le proprie”.

Voglio ringraziare tutti coloro che per conto del Partito Democratico hanno ritenuto opportuno replicare, nelle diverse forme, alle mie osservazioni sulla legge finanziaria dimostrando così che il Partito Democratico è sensibile ai rilievi di chi, come il sottoscritto, da tanti anni si interessa con passione e dedizione alla tutela dei diritti dei connazionali emigrati.

Le mie riflessioni partivano da un apprezzamento generale della legge finanziaria nella consapevolezza delle difficoltà economiche e politiche del momento.
Allo stesso tempo non potevo esimermi dall’osservare limiti dell’impegno del Parlamento e del Governo nella politica dell’emigrazione, sentendomi in dovere di evidenziare i contenuti di tali limiti in modo da sollecitare i dovuti correttivi.

Considerare “alquanto e curioso e contraddittorio” il mio intervento, i cui contenuti non sono stati per nulla smentiti, mi lascia sinceramente sconcertato.
In qualità di dirigente sindacale e di consigliere del CGIE, ho sempre denunciato negli anni del Governo Berlusconi la disattenzione dello Stato italiano in ordine ai problemi dell’emigrazione ed ho sempre ottenuto la solidarietà del mio sindacato e del mondo della politica più sensibile a tali problemi.
Non credo, che quando al Governo del Paese c’è una maggioranza “vicina” si debba venire meno alle proprie convinzioni per calcoli politici, per cortigianeria o per timore di essere “bacchettati”.
Credo anche che le critiche puntuali e costruttive, ancorate al merito, debbano essere apprezzate da politici intelligenti, disinteressati e lungimiranti.
La regola di attaccare l’asino dove vuole il padrone non mi appartiene.
Forse avrebbero preferito che avessi scritto che il Governo ha istituito l’assegno di solidarietà per gli italiani residenti all’estero in condizioni di povertà (ne parlò Giuseppe di Vittorio nell’Italia liberata, unita e democratica nel dopoguerra: “bisogna dare un assegno agli anziani bisognosi!”), che ha sanato gli indebiti pensionistici dove ribadisco che lo stanziamento di nove milioni di euro è sbagliato (il legislatore farebbe bene a riflettere per avere approvato una norma che esisteva già) che ha rinnovato le convenzioni bilaterali di sicurezza sociale obsolete ed ha stipulato nuove convenzioni con i paesi di immigrazione e con i paesi dove vivono gli “Italiani dimenticati”, che ha esteso l’ulteriore detrazione di duecento euro anche ai residenti all’estero, che ha approvato la nuova legge sulla cittadinanza, che ha rafforzato la rete consolare, che ha messo mano all’inefficienza dell’INPS del MAE che si occupano della tutela socio-previdenziale dei lavoratori e pensionati emigrati.
Cari ragazzi. Se avessi scritto queste cose, nessuna delle quali è stata finora realizzata, avrei ingannato lo stesso mondo dell’emigrazione.
Avrei auspicato un confronto sul merito più obiettivo e meno condizionato da antichi irrigidimenti di appartenenza, che rischiano di offuscare la verità e non danno un serio contributo a processi politici nuovi.
Da parte mia non recederò dal mio continuo impegno nel denunciare le deficienze della politica dello Stato italiano (a prescindere dai Governi di turno) nei confronti dell’emigrazione, senza alcuna presunzione, ma con l’umiltà di chi ha come unico obiettivo la concreta e vera tutela dei diritti e degli interessi della nostra collettività all’estero.

Concludo ribadendo di nuovo il mio rispetto nei confronti dei parlamentari nella “Circoscrizione estero” i quali condividono con me – si informino i difensori dell’ultima ora – la necessità di lavorare meglio e uniti per avere quella considerazione che finora è mancata.

Shangai
Antonio Bruzzese
Presidente Insieme Argentina www.insiemeargentina.it

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