Le Crociate del ventunesimo secolo

Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo
Presidente della C.N. del CTIM-USA, con funzioni di Rappresentanza.

E’stato un grave errore la laicita’ rivendicata da pochi professori e studenti dell’ Universita’ di Roma,“La Spienza”, negare la parola al Vicario di Cristo.
La fede per il cristianesimo, esprime allo stesso tempo una sua filosofia, che viene da molto lontano. Si e’ sviluppato nell’arco di 2000 anni, con l’evento piu’ eclatante: la nascita di Gesu’ Cristo. Visse all’epoca dell’impero Romano, in un piccolo paese ‘Betlemme”, nel terriorio della Palestina, ed il popolo ebraico di allora fu soggetto alle leggi romane.
Le prediche di Gesu’ furono incentrate con le parabole, oggi definite paragoni, affinche’ gli ascoltatori, formata da gente umile, diseredata e senza una minima base di cultura; non fu facile a coloro che l’ascoltarono apprendere i suoi insegnamenti, e cito’ i dieci comandamenti, per essere osservati esattamente quelli che Dio affido’ a Mose, molti anni prima della nascita di Gesu’ Cristo. A quell’epoca, almeno da quelle parti, ci furono altri popoli che condivisero la divinita’ attribuita agli imperatori romani, escludendo accostamenti alla spiritua- lita’. Gesu’ Cristo, nacque in quel periodo perche’ secondo il disegno divino fu la fondazione della sua Chiesa.
Per i non credenti (non condividono la fede del cristianesimo perche’ non prcepiscono segnali della presenza divina), Dio anche come uomo scese sulla terra per salvare l’umanita’ e predico’ fra la sua gente. Gli ebrei furono da sempre nei confronti di Dio il popolo prediletto e consapevoli di questo loro status, non erano certamente molto obbedienti alle regole dei sacerdoti che sapevano dai profeti, strumenti di Dio, che la venuta di Gesu’ Cristo era prossima.
Gesu’ che presentatosi da vero uomo ed al tempo stesso vero Dio, continuo’ nella sua missione e predico’ con parole di pace ed amore a tutti coloro che lo seguirono ed insegno’ la sua Religione; fece molti miracoli, non per esibizione, ma dimostrativi della sua potenza divina. La missione di Gesu’ Cristo, fu compiuta all’insegna della poverta’ e volle percorrere tutta la strada con umilta’, e passo dopo passo accumolo’ a suo carico i peccati commessi dal suo popolo disobbediente e conclusasi all’ultima stazione della via crucis.
Gesu’, seguito dagli apostoli, di giorno e di notte, individuo’ l’apostolo Pietro, che sostitui’ il “Maestro” (cosi’ lo chiamarono gli apostoli), dopo la morte e la resurrezione di Gesu’, Pietro fondo’ la Chiesa in nome di Cristo e fu il Primo Papa, a Roma successore di Gesu’ Cristo. Sulla base di questa essenziale descrizione, la dovuta riflessione: L’imperatore Costantino dopo avere sconfitto Massenzio nell’anno 313 d.c., con un editto autorizzo’ agli ebrei gia’ convertiti a professare la fede del cristianesimo di cui regole conosciute dal Vangelo come nuovo testamento. Il cristianesimo come fede, accolta ed accettata dai romani fu la fine delle divinita’ attribuite agli imperatori, si diffuse nell’ambito di tutto l’impero e successivamente in tutto il mondo.
Secondo alcune statistiche affermerebbero che la fede cristiana, in relazione la chiesa cattolica e apostolica romana, conta 1 miliardo e 200 milioni di fedeli di cui culto praticato in tutti gli angoli della terra. La struttura organizzativa e’ capillare in grado di fare conoscere i principi del cristianesimo dalle sue origini ai giorni d’oggi. Ed e’ una religione riconosciuta universalmente.
Ratsinger, Papa Benedetto XVI, e’ Capo e Sommo Sacerdote della Chiesa Cattolica, chiamato Vicario di Gesu’ Cristo, in terra e successore di Pietro, Vescovo di Roma e titoli accademici ed altri dai fedeli conosciuti: Sommo Pontefice e Santo Padre. Allo stesso tempo, esercita un potere temporale, quindi Capo di Stato della Citta’ del Vaticano in Roma.
Questa necessaria ed opportuna valutazione per comprendere meglio l’alta autorita’ ecclesiastica, uno Stato nello Stato, riconosciuto dall’Italia dai “Patti Lateranensi”, detto concordato e firmati dallo Stato Italiano e dallo Stato della Citta’ del Viticano, l’11 febbraio 1929, epoca del ventennio. Non escludo il bilancio economico anche a favore dell’Italia dalle mille e piu’ eclatanti attivita’ promosse dalla Citta’ del Vaticano che richiamano l’interesse dei fedeli che ogni anno visitano S.Pietro, la Citta’ di Roma ed altre citta’d’Italia.
Non sono queste le citazioni a cui intendo sofffermarmi, ci sono cose molto piu’ gravi che preuccpano con possibili riflessi negativi dovuto al grande imbarazzo etico, un gesto poco diplomatico, ed irresponsabile perche’ era stato lo stesso Rettore Renato Guarini della Universita’ di Roma, “La Sapienza” a invitare Il Papa, all’inaugurazione del 705.mo anniversario dell’anno accademico per la lectio magistralis. E clamorosamente a causa della menzionata insensata ed irriverente iniziativa promossa da 67 professori e un numero molto limitato di universitari che attestatosi su posizioni che a loro dire, difensori della laicita’ dell’universita,’ non condivisero la visita del Papa, Vescovo di Roma e se fosse venuto, avrebbero negato al Papa Benedetto XVI, Vescovo di Roma la lectio magistralis che e’ una delle massime autorita’ viventi in questa terra, Sommo Ponte- fice ed uno dei teologi piu’ colti, gia’ professore nella Universita’ di Ratisbona. L’Ufficio stampa con una nota annulla la visita del Papa, Vescovo di Roma.
Questo non e’ tutto, l’Universita’ di Roma, “La Spienza” fu fondata, dal Papa Bonifacio VIII in epoca del medievo nell’anno 1300 d.c. Poi, la quasi totalita’ della popolazione italiana e’ di fede cristiana, della chiesa cattolica apostolica romana con le sue innumerevoli missioni all’estero, che non solo diffondono il vangelo di Cristo, con parole di pace ed amore ma aiutano le popolazioni che soffrono, che sono veramente povere ed hanno bisogno di maggiore solidarieta’ cristiana, edificando scuole e organizzando ospedali, tutto questo, viene gestito sotto la guida della Citta del Vaticano.
Ritornando al discorso della protesta promossa da pochi professori ed universitari, con il loro gesto intendevano dimostrare la laicita’ e l’indipendenza ad operare nella loro universita’, ma hanno dimenticato che non hanno tenuto conto, che le idee, le filosofie possono non essere condivise, ma un grave errore rifiutare il dialogo e gli opportuni dibatti, L’assenza di un giudizio piu’ equilibrato nega al sapere la tolleranza, sopratutto al’interno dell’universita’, non credo che si possono trasmettere segnali di intelligenza, cosi’ facendo e’ emersa la piu’ meschina delle ottusita’, la ricerca del sapere equivale la ricerca della verita’ per questi motivi sono importanti ed essenziale il dialogare pacificamente, confrontandosi anche con accesi dibattiti, solo cosi’ molte cose possono essere riformate o migliorate..
Consapevole che l’allocuzione del Santo Padre per l’incontro con l’Universita’ degli Studi di Roma, convinto avra’ fatto il giro del mondo, ho voluto concludere con un capitolo estratto dal testo ufficiale come avrebbe iniziato la lezione tenuta dal Papa Benedetto XVI all’ interno di detta Universita’ di Roma:
Mi e’ caro in questa circostanza, esprimere la mia gratitudine per l’invito che mi e’ stato rivolto a venire nella vostra universita’ per tenervi una lezione. Che cosa puo’ e deve dire un Papa in occasione come questa? Nella mia lezione a Ratisbona ho parlato, si’, da Papa, ma soprattutto ho parlato nella veste del gia’ professore di quella mia universita’, cercando di collegare ricordi ed attualita’. Nell’universita’ “Sapienza”, l’antica universita’ di Roma, pero’ sono invitato proprio come Vescovo di Roma, e percio’ debbo parlare come tale. Certo, la “Sapienza” era un tempo l’universita’ del Papa, ma oggi e’ un’universita’ laica con quell’autonomia che, in base al suo stesso concetto fondativo, ha fatto sempre parte della natura di universita’, la quale deve essere esclusivamente all’autorita’ della verita’. Nella sua liberta’ da autorita’ politiche ed ecclesiastiche l’universita’ trova la sua funzione particolare, proprio anche per la societa’ moderna, che ha bisogno di un’istituzione del genere.
Apprezzamento al Parlamento, per l’immediata reazione positiva dei vari gruppi politici, nel dissociarsi con vigore dall’iniiziativa promossa da un micro gruppo di contestatori, all’ interno della Universita’ di Roma, la Sapienza, per avere negato la parola al Papa. Altrettanto con determinazione protesto anche a nome del C.T.M. per l’irresponsabile gesto ottuso che al Papa, ospite, tolta la parola. Ho avuto l’opportunita’ di leggere tutto il testo, posso aggiungere che per una cinquantina di oppositori dell’Universita’ di Roma “La Sapienza”, un’ opportunita’ perduta non avere potuto ascoltare la lezione di un Papa e Vescovo di Roma.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy