Aborto: a sinistra nostalgia di storici steccati

In quel tritacarne che è la politica “usa e getta” del nostro tempo qualcuno cerca maldestramente di infilare una materia incandescente come l'aborto. Si tratta di una questione il cui profilo politico è molto sottile ma le cui ricadute sociali sono importanti e dirompenti, non solo sul piano dei comportamenti pubblici.
Sbaglia a sinistra chi vede nell'iniziativa di Ferrara per una moratoria sull'aborto lo zampino della politica o un'astuzia machiavellica per destabilizzare governo e maggioranza. Sbaglia al punto che certe reazioni (penso alla senatrice Franco) come il tentativo di organizzare una componente laica hanno il sapore di un'ingenuità e insieme di una pericolosità incredibili. Avere nostalgia per gli “storici steccati” che hanno diviso la politica e la Chiesa nell'Italia post-unitaria è semplicemente una follia.
Mi associo alle parole di Giorgio Tonini: la legge 194 è una realtà (per alcuni una conquista, per me una realtà) largamente consolidata nella società italiana, ma fare un check up della legge, a 30 anni dalla sua approvazione, non può essere scambiato per un attacco. Si fa per tutte le leggi e si può fare per la “194”, al solo scopo di adeguarne certi profili e verificare se siano in linea con la mutata realtà scientifica. Perché menare scandalo? Perché pensare a uno scontro laici-cattolici che non sarebbe capito da un Paese ormai secolarizzato? Questa paura rivela soltanto l'insicurezza di certa cultura laica ridotta, dopo il '68, a fare lo spot di se stessa.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy