Intervista all’on. Patrizia Paoletti Tangheroni Forza Italia
Membro della III Commissione Affari Esteri e Comunitari
La Commissione affari esteri si è riunita oggi (19 dic.). Si parlava di Bicamerale voluta da Tremaglia. Lei è contraria, come mai?
Premetto che tutti i miei nonni sono nati all’estero, essendo italiana all’estero di quarta generazione. Perciò credo che sia importantissimo avere dei rappresentanti degli italiani all’estero. Dobbiamo moltissimo all’on. Tremaglia per questa vicenda perché per l’on. Tremaglia è sempre stata la sua battaglia della vita. Tutti gli riconosciamo questo grandissimo storico merito. Detto questo, per quanto riguarda la bicamerale, è mia opinione e della maggior parte dei componenti del mio gruppo, che sia un modo per beffeggiare i problemi degli italiani all’estero. Io credo che gli eletti all’estero debbano parlare in tutto il Parlamento. Per le cose specifiche, per gli approfondimenti eventuali, è già previsto un Comitato per gli italiani all’estero alla Camera ed un Comitato per gli italiani all’estero al Senato. Credo che il problema oggi degli italiani all’estero non sia quello di avere sedi ristrette ma che vi sia invece la necessità il più possibile di parlare dei problemi degli italiani all’estero all’interno del Parlamento. Questa è la mia opinione ed anche quella di molte persone del mio gruppo che io ho espresso. Poi la discussione alla Commissione è stato deciso di approfondire ulteriormente questa posizione e sono disponibilissima a farlo.
La posizione di Tremaglia sulla bicamerale è stata posta da lui quasi da subito. Voleva, attraverso questa, trovare il sistema di coordinare un’azione comune tra tutti i deputati e senatori, che apparivano allo sbando.
Ma si può fare un intergruppo, ci sono anche altre soluzioni, ma la mia opinione, in questo momento, è quella di non appesantire ulteriormente il Parlamento con una bicamerale, non sembra affatto conveniente.
Sul metodo della elezione del presidente della bicamerale, c’è accordo?
Si, c’è un articolo, però su quello diciamo si ad una affermazione che ha fatto il relatore, on. Narducci. Quella del Presidente non è una elezione ma una nomina, però mi è parso che su quello l’on. Tremaglia fosse d’accordissimo. Da parte di Tremaglia c’è un’apertura. Sono favorevolissima a discuterne. La questione è questa, la possibilità di migliorare questa legge. Credo che l’on. Tremaglia sia d’accordo, apertissimo. Da parte mia ho contestato proprio l’istituzione di una commissione in sé. Nella stesura attuale il Presidente è nominato dal Presidente della Camera e dal Presidente del Senato e può essere scelto anche all’esterno dei membri che fanno parte della commissione. Su questo c’è la possibilità di trovare sicuramente convergenze. Poi voglio dire, la commissione è fatta per discutere quindi…
Su questa sua posizione, si aspetti l’attacco di Tremaglia, sappia che egli non si arrenderà facilmente. AN e FI sono nella stessa coalizione o no?
Spero che non sia un attacco personale ma politico. Sono abbastanza tranquilla perché lo spirito con cui lo faccio è a favore degli italiani all’estero non contro, per l’amor di Dio. Spero proprio di no poi, in ogni caso, prevale sempre il bene comune dell’alleanza. A quel punto non sarà un problema.