Giustizia amministrativa: tempi infinti e qualche buon proposito

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali

Lo scorso giugno ho presentato un'interrogazione sui “tempi infiniti” della giustizia amministrativa e su quali provvedimenti il Governo intendesse intraprendere per garantire giudizi certi e rapidi ai cittadini che vi si rivolgessero. Il dipartimento per i Rapporti con il Parlamento rispondendomi, ha ricordato che il Presidente del Consiglio di Stato gia' aveva approfondito nella sua Relazione sullo Stato della Giustizia Amministrativa del 2007 alcune cause e possibili rimedi per eliminare un arretrato che, come gia' ricordato nell'interrogazione, per essere eliminato necessiterebbe almeno di un decennio.
Dalla risposta apprendiamo che: “gli Organi di vertice della Giustizia amministrativa hanno proposto nelle sedi competenti, possibili soluzioni che, se attuate congiuntamente, potrebbero ridurre in modo significativo il numero delle giacenze e garantire l'effettivita' della tutela. Tra queste si possono citare: l'aumento dell'organico del personale amministrativo di supporto e del personale di magistratura; l'istituzione di sezioni di stralcio; la riorganizzazione e l'avvio del funzionamento dell'Ufficio studi e massimario; l'utilizzo delle udienze tematiche; e, non ultimo, soprattutto il maggiore sviluppo e la piu' capillare diffusione delle procedure informatiche all'interno dell'apparato della Giustizia amministrativa”.
Nell'interrogazione a titolo di esempio avevo citato il caso di un cittadino umbro che nel 1995, dopo essersi visto recedere il contratto Co.co.co. che lo legava alla Pubblica Amministrazione prima del termine previsto, e' ricorso al TAR umbro. Il suddetto ha aspettato fino al 2002 una sentenza del TAR (7 anni) e poiche' negativa, sempre nel 2002, ha fatto appello al Consiglio di Stato. Ad oggi e' ancora in attesa di una risposta (5 anni). Apprendo dalla risposta che per la fine di gennaio il signore in questione avra' la sua udienza presso il Consiglio di Stato. La mia e' una soddisfazione amara perche' non e' attraverso le interrogazioni parlamentari che si sollecita la giustizia amministrativa ad essere piu' celere ed efficiente. C'e bisogno di interventi piu' radicali da attuare nel piu' breve tempo possibile. Spero, quindi, che tutti i buoni propositi dichiarati si potranno tradurre velocemente in azioni concrete che aiuteranno a smaltire la mole degli arretrati, permett
endo
cosi' a tutti coloro che ricorrono a questo tipo di giustizia un servizio certo.

il testo dell'interrogazione:

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