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Registro unioni civili, Marconi (Udc): “Macerata saprà dire di no”
In merito all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Macerata, del prossimo 12 novembre, che prevede l’ istituzione del registro delle unioni civili, il senatore Luca Marconi, responsabile Udc per il Mondo Cattolico e le Realtà Ecclesiali, ha dichiarato di confidare “nel buonsenso della maggioranza trasversale che, nel Consiglio comunale di Macerata, può agevolmente respingere la proposta per l’istituzione del registro delle unioni civili.”
“Tale iniziativa, oltre che illegittima sul piano costituzionale perché introduce per via amministrativa e regolamentare ciò che è di esclusiva competenza della legge, – ha spiegato Marconi- è anche intempestiva. Infatti, il Senato da circa un anno sta esaminando varie proposte di legge in merito.”
“E’ chiaro, a questo punto, che il tentativo di affermare in sede comunale le unioni civili è solo propaganda ideologica per cercare di convincere l’opinione pubblica dell’esistenza di una necessità che tocca, in verità, solo una percentuale bassissima di cittadini. Persone di buon senso, sia cattolici che non credenti, hanno chiaro questo panorama e non possono che respingere queste iniziative che finisco per lacerare ulteriormente un tessuto sociale che non ha certo bisogno di ulteriori divisioni, oltre ad essere ingannevoli per i cittadini vista la loro sostanziale inefficacia”.

Il cordoglio dell’UDC per la morte di don Benzi

Il senatore Luca Marconi, responsabile UDC per il Mondo Cattolico e le Realtà Ecclesiali, dopo aver appreso la notizia della morte di don Oreste Benzi, si è recato presso la camera ardente allestita a Rimini per portare il cordoglio del presidente dell’Internazionale Democristiana, Pier Ferdinado Casini; del segretario dell’UDC, Lorenzo Cesa; del presidente dell’UDC, Rocco Buttiglione.

Il presidente Buttiglione rappresenterà il Partito lunedì prossimo ai funerali.

“Don Oreste, un santo vero ed autentico – commenta Marconi – è l’immagine di una Chiesa umile e capace di stare in questo tempo.
Un uomo sempre buono e gioioso che sarà accolto in Paradiso dai poveri, dalle prostitute e dalla gente che lui ha salvato.
La politica e le istituzioni non possono che inchinarsi e lasciarsi commuovere davanti a questi uomini, aldilà di quello che hanno fatto e rappresentato.
Uomini come don Oreste posso essere segno di unità.
Il nostro paese ha bisogno di unità che si può trovare solo intorno alla cose buone che queste persone hanno testimoniato”.

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