SOLIDARIETA’ AI MANIFESTANTI NO DAL MOLIN
La Senatrice Rame, appreso ieri in tarda serata del tentativo di investire i manifestanti da parte di un’auto, pare appartenente ad un militare di stanza all’aeroporto dal Molin, intende esprimere tutta la sua solidarietà: “ Questo fatto di inaudita violenza dovrebbe essere oggetto di un’inchiesta da parte del PM responsabile – afferma la senatrice Rame – per garantire al comitato No Dal Molin il diritto di manifestare”. Oggi, di fronte ai blocchi imposti dai manifestanti, si sono opposte le forze dell’ordine. La Senatrice commenta: “ Questa potrebbe essere una buona occasione per il Governo Prodi di dialogare finalmente con la cittadinanza, smettere di usare il pugno duro, ed ascoltare le ragioni della fortissima contrapposizione vicentina alla costruzione della base. Come ebbi modo di dire il giorno della manifestazione, Ripensaci Prodi! Basta basi americane in Italia, con le loro 90 armi nucleari tra Aviano e Brescia, basta appoggi alle politiche belliche degli USA”.
IL MIO VOTO SU FINANZIARIA NON E’ DISCUTIBILE
“Ho assunto degli impegni con questo governo e siccome oggi in senato di scherzi ne sono stati fatti piu' di uno, a questo punto non mi potevo permettere di regalare a Berlusconi il piacere di aver dato “una spallata” all’Unione. Se fosse accaduto poi mi sarebbe toccato partire per l'Australia” – esordisce così la senatrice Rame e prosegue – “Queste sono le ragioni per le quali, pur avendo sottoscritto alcuni emendamenti presentati dai sen. Turigliatto e Rossi, sul 2.0.11 ho deciso di votare contro – e mi è “costato” – in quanto le dichiarazioni di voto prospettavano un risultato incerto. Infatti l’esito è stato risicato: un solo voto in più. Il mio.”
Rame continua: “In risposta all’intervento del sen. Castelli che domandava al presidente se il mio cambiamento fosse politico o per dabbenaggine, a questo punto, spero di avergli risposto correttamente”. Infine la Senatrice conclude: “Ringrazio la presidente Finocchiaro per quanto detto: “non è consentibile che in un libero parlamento un senatore o una senatrice non possa esprimere la propria coerenza con un voto libero, e nessuno di noi può ermettersi di accusare di dabbenaggine qualcuno dei suoi colleghi” .
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