Onorevole Donatella Poretti Rosa nel pugno

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WI-FI SICURO PER LA SALUTE? INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali

I risultati della ricerca sugli effetti delle reti senza filo sull'organismo condotta dall'agenzia britannica per la protezione della salute (Hpa), sono senza dubbio rassicuranti. Tuttavia bisogna sgombrare il campo da ogni dubbio. Quasi quindici anni dopo i primi allarmi sulle conseguenze dell'inquinamento elettromagnetico innescato dai cellulari, a finire nel mirino della Hpa e' il wi-fi, il collegamento senza filo ad Internet sempre piu' utilizzato in casa e nei luoghi pubblici. In un comunicato per delineare gli scopi della ricerca, il presidente dell'Agenzia, Pat Troop, ha detto che “a oggi non ci sono prove scientifiche” che le reti senza filo -anche quelle domestiche- possano avere conseguenze negative sulla salute. I segnali emessi dalle centraline wi-fi sono molto bassi e ben al di sotto dei limiti imposti dalla Commissione internazionale sulle radiazioni (Icnirp). “Non c'e' quindi motivo per cui le scuole o altre strutture non dovrebbero continuare a usarle” ha detto Troop, concludendo che: “Tuttavia non c'e' stato ancora uno studio approfondito sull'esposizione a cui una persona e' mediamente sottoposta: una lacuna da colmare specie dopo che nell'agosto scorso il sindacato insegnanti britannico ha lamentato che i ragazzi sono utilizzati come cavie”.
L'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) riportando la notizia, la settimana scorsa, ha scritto una lettera al ministro della Salute, Livia Turco, per sapere se anche in Italia siano stati avviati studi del genere e, se del caso, quali siano stati i risultati.
Insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno (1) con un'interrogazione giro la stessa richiesta dell'Aduc al ministro della Salute.

il testo dell'interrogazione:

(1) Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco

WINNIE THE POOH CONTIENE PIOMBO? INTERROGAZIONE AI MINISTRI DELLA SALUTE E DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali

La rete commerciale J.C.Penney (Usa) ha invitato i suoi clienti a riportare in negozio i set prodotti in Cina di “Winnie The Pooh”, cosi' come oggetti decorativi e gadget provenienti da Taiwan e Vietnam. In tutto sono 70.000 articoli ad alto contenuto di piombo, come ha rilevato la Commissione per la sicurezza dei prodotti. Una portavoce della societa' ha spiegato che l'azione nasce da precedenti ritiri di giocattoli, che hanno indotto J.C.Penny a richiedere un test a un laboratorio indipendente.
Negli Usa il problema dei giocattoli al piombo e' all'ordine del giorno. Ho gia' presentato un'interrogazione (1) in cui chiedo al ministro della Salute di verificare la pericolosita' di alcuni sonagli provenienti dalla Cina che negli Usa sono stati ritirati dal mercato. Proprio in questa interrogazione ho evidenziato come una della piu' grandi societa' americane della distribuzione al dettaglio, Target, ha gia' ritirato 350mila sedie per bambini prodotte in Cina a causa delle vernici ad alto contenuto di piombo.
L'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) che gia' piu' volte ha denunciato questa situazione, ha scritto ai ministri allo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani e alla Salute, Livia Turco per sapere se anche in Italia siano sono state fatte analisi simili a quelle effettuate in Usa e, in caso affermativo, se non siano stati trovati giocattoli al piombo.
Insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno (2) con un'interrogazione chiedo agli stessi ministri:
– se siano a conoscenza di questa situazione e se non ritengano di aumentare i controlli su questi prodotti per bambini provenienti dalla Cina;
– se non ritengano necessario svolgere accurati controlli per verificare se questi prodotti siano gia' nel nostro mercato e, in caso affermativo, se non sia urgente ritirarli dal mercato.

(1)
(2) Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco

il testo dell'interrogazione:

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