Arnold Cassola (Verdi) sul tema delle adozioni internazionali
Il prossimo 22 ottobre alcune famiglie italiane andranno a Strasburgo per manifestare davanti al Parlamento europeo ed alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Infatti, queste famiglie testimonieranno le loro vicende circa delle mancate adozioni internazionali.
“Tra i criteri di adesione all'Unione europea figura il rispetto dei diritti fondamentali” ha detto Arnold Cassola “tra questi, essenziale il diritto alla vita familiare che molte persone vedono negato a causa delle procedure di adozione internazionali. Per esempio, in questo periodo è a tutti noto il caso dei bambini rumeni accolti da alcune famiglie italiane che ne avevano auspicato l’adozione”.
Nella dichiarazione scritta n. 23 dello scorso aprile 2006, lo stesso parlamento Europeo aveva
esortato le autorità rumene a tenere conto del parere espresso in materia riprendendo di conseguenza
l'esame dei fascicoli in sospeso, nell'interesse superiore dei minori, e ad autorizzare le adozioni
internazionali quando opportuno.
La stessa convenzione dell'Aja sull'adozione internazionale, ratificata dalla Romania, prevede “le indispensabili precauzioni nella lotta contro il traffico di minori e privilegia l'interesse superiore del minore”.
“Bisognerebbe considerare le condizioni di vita dei minori nonché quelle delle stesse famiglie che intendono adottare un bambino. Aldilà delle procedure stabilite per legge, bisogna sempre ricordare che la cosa più importante è dare una vera famiglia ai bambini” ha concluso Cassola.