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Qui e subito

I Senatori Pallaro, Micheloni, Pollastri, Turano e Randazzo, hanno tenuto una conferenza al Senato in previsione della prossima finanziaria in discussione venerdì al consiglio dei ministri. Presente, il Vice ministro Danieli.La sintesi è presto fatta, il messaggio è chiarissimo e lo si è letto dalla parole di saluto in chiusura dello stesso senatore Micheloni. Egli ha detto, sic et sempliciter che i senatori dell’Unione si comporteranno all’unisono, come si comportò Pallaro nella precedente finanziaria. «Noi metteremo la stessa determinazione a difendere queste nostre posizioni. La stessa determinazione che abbiamo messo a sostegno del governo in questa legislatura. Non è mai mancato il nostro sostegno in quest’anno e mezzo. non è mai mancata la nostra presenza contrariamente a molti altri colleghi residenti qui a Roma. Ebbene, questa determinazione che abbiamo dimostrato la metteremo a disposizione degli interessi della nostra comunità per la finanziaria del 2008». Come dire «stesse attento il governo a non tagliare niente altrimenti non lo sosterremo».
Il Senatore Pollastri, parimenti, ha dichiarato che il suo entusiasmo sta scemando. Ed ha detto qualcosa che dovrebbe far pensare tutti voi. Riportiamo fedelmente le sue parole per poi prenderne nota. «Gli italiani all’estero hanno votato per una maggioranza che oggi sostiene il governo. Lo hanno votato con l’idea precisa che ci sarebbe stato una innovazione su quello che è il trattamento degli italiani all’estero. Innovazione rispetto all’immobilismo che esisteva da moltissimi anni. Immobilismo totale, vuoi nella rete consolare, vuoi nell’assistenza agli italiani. Hanno depositato questa speranza di un rinnovamento e questa speranza comincia ad essere delusa in gran parte. Se noi andiamo all’estero oggi, io recentemente ho visitato diversi consolati, diverse comunità in America Latina, ne riportiamo delle sensazioni estremamente negative. Tanta era la speranza di un rinnovamento e questa speranza è stata in gran parte delusa. Io lo so che alcune cose sono state fatte. La finanziaria dell’anno scorso è stata difesa con i denti ed è stato portato qualche risultato ma sicuramente insufficiente rispetto a queste aspettative. O l’Italia ed il governo attuale che noi stiamo sostenendo si rende conto dell’importanza di questi italiani all’estero altrimenti è inutile. Allora, mentre io all’inizio ero orgoglioso di far parte di questa maggioranza, comincio veramente a non esserlo più per niente. Non lo sono più. Perché effettivamente mi trovo in una situazione di totale imbarazzo non sapendo come rispondere a queste aspettative, disattese, che sono state riposte in noi. E’ stato anche detto che la prima finanziaria sarebbe stata di sudore e sangue e l’abbiamo sostenuta cercando di formulare le minori esigenze possibili, però vedrete che con la seconda finanziaria le cose andranno a posto».
In queste parole, c’è la conferma, la prova del nove della posizione di Micheloni e di tutti gli altri senatori presenti. Questa volta, non sarà solo Pallaro a mettere il veto al Senato. Questa volta saranno in cinque. Tutti uniti nel battere il pugno sul tavolo del Senato. La decisione è ben venuta. La possiamo salutare in quanto atto politico notevole. Vero atto politico che significa due cose: primo, questa era ed è la strada da seguire per poter avere parte in causa; secondo, è il plauso a Pallaro un anno dopo quando minacciò di far cadere il governo proprio sulla finanziaria. All’epoca fu messo al bando. Meglio tardi che mai? O meglio qui e subito?

Un abbraccio

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