Onorevole, il Vice Ministro Danieli, in una nostra intervista, ha dato molto spazio alla situazione da lei denunciata per la rete consolare in Canada.
Ho letto la risposta anche se non diretta personalmente a me sulla questione della denuncia che ho fatto a proposito della rete consolare che vive dei momenti di agonia se non addirittura già morta. Ho letto, dicevo, con attenzione quello che ha scritto il Vice Ministro. Voglio chiarire, un volta per tutte che non c’è assolutamente niente contro l’azione del Vice Ministro. Conosco bene, da quando eravamo all’opposizione durante la campagna elettorale, quale era il suo impegno. So quanto lui creda quanto sia necessario rivitalizzare la rete consolare non solo ristrutturandola, ma addirittura potenziandola.
Capisco il posto che occupa oggi il Vice Ministro. Si trova davanti a degli ostacoli che potrebbero essere insormontabili. La mia denuncia su questa situazione non voleva essere un atto di accusa per quanto non si sta facendo, voleva invece essere un invito a ricordare, a sottolineare che tutti gli italiani all’estero si aspettano perlomeno attenzione. I nostri cittadini che vivono all’estero non hanno solamente dei doveri che assolvono mi sembra bene, ma hanno anche dei diritti, di essere guardati con dignità. Non è possibile che debbano passare delle settimane che debbano percorrere centinaia di chilometri semplicemente per rivolgersi ad un consolato per una piccola pratica di pensione, per un certificato oppure per una dichiarazione di esistenza in vita.
E’ una situazione vecchia, perché lancia allora allarmi così veementi?
Questa è una situazione di emergenza. Essendo una situazione di emergenza, doveva essere affrontata anche superando gli ostacoli della contabilità dello Stato. Nelle situazione di emergenza, come per le calamità naturali, il governo se ne fa carico e trova i fondi da qualche parte. Questo è il mio invito. A lottare, a non rinunciare assolutamente a sistemare questa cosa. Se non lo facciamo noi, intendo noi del centrosinistra e il nostro Vice Ministro è un esponente importante del centro sinistra non solo perché è scritto nelle file del centrosinistra ma perché ha le idee del centrosinistra perché ci crede, non lo farà più nessuno.
Vuole dire che se vincerà le elezioni il centrodestra sarà peggio per la rete consolare all’estero?
Purtroppo abbiamo vissuto l’esperienza del governo Berlusconi dove i Consolati sono stati ulteriormente penalizzati. Li si è voluti addirittura trasformare in uffici di rappresentanza commerciale del made in italy. Non è di questo che gli italiani all’estero hanno bisogno. I consolati sono al servizio dei nostri cittadini. L’invito al nostro vice ministro è a che faccia tutto il possibile ma anche l’impossibile, perché in politica si può fare anche l’impossibile, per risolvere questa questione. Aggiungo solamente che non sono contro l’operato del nostro governo. Lo ribadisco. Ma questa è una battaglia che voglio portare avanti. Tengo a ricordare che questo è il primo punto che noi abbiamo ricordato al nostro presidente del consiglio chiedendo di inserire, nella dichiarazione programmatica per ottenere la fiducia in Parlamento, questo tipo di attenzione. Il primo punto, di una serie di punti che riguardano anche la scuola, la cultura, i diritti, la cittadinanza ecc., era proprio questo, ristrutturazione e potenziamento della rete consolare. Voglio solo spronare il Vice Ministro perché non abbandoni mai questa lotta e faccia il possibile ed anche l’impossibile. Io personalmente continuerò non attaccando il governo ma facendo da pungolo affinché questa questione, almeno questa, venga sistemata. Ci sono le difficoltà della contabilità dello Stato, ma anche il problema dei tempi. Quanto durerà questo governo? Io spero cinque anni di legislatura ed allora in questi cinque anni io sono sicuro che il nostro Vice Ministro degli Esteri riuscirà a mettere mano a questa questione. Ma se durasse appena un altro anno? Noi non abbiamo tempo, quindi noi dobbiamo fare questa cosa subito e trattarla come se fosse una vera e propria emergenza. Ripeto che io continuerò fosse questa la mia unica battaglia. La porterò avanti fino alle estreme conseguenze personali. La porterò avanti proprio perché desidero che tutti gli italiani all’estero ricevano questa attenzione.
Onorevole, l’andamento generale va nella direzione opposta. Chiude anche Atene, proprio oggi (13 settembre).
Stanno sloggiando ad Atene come stanno sloggiando da altre parti. Quel poco che rimane. Quelle che c’erano erano comunque inadeguate, non bastano non servono, siamo non dico alla frutta, ce la siamo mangiata la frutta. E’ finita anche quella, siamo alla deriva, quindi occorre un intervento immediato. Le petizione, la raccolta di firme, tutto questo va bene. Dobbiamo fare questo per far vedere che gli italiani all’estero vogliono questo, ma la spinta, la decisione deve essere politica. Ripeto che in politica si può fare di tutto volendo, anche l’impossibile. E poi, si tratta di trovare 20 milioni di euro per sistemare le cose. E’ vero che con il governo Belusconi, sono passati i Lanzichenecchi. Hanno raschiato tutto hanno finito tutto, non c’è più niente hanno ridotto tutto quanto all’osso. Muoviamoci, troviamo queste risorse, mettiamo in finanziaria questi soldi non mi si venga a dire che non è possibile perché io a questo non ci credo. Ecco, questo è l’invito che io rivolgo al nostro Vice Ministro. Non sarà mai un attacco personale a lui perché io lo stimo anche come persona. Stimo anche la sua risposta e l’apprezzo. Non pretendevo neanche né mi aspettavo che potesse rispondere a me personalmente. Ho solo sollevato il problema, il non rispondere a me personalmente ha fatto vedere che la questione non era una questione personale ovviamente. In questa questione qui avrà un alleato. In certe situazioni, il Vice Ministro, per il ruolo che occupa, non si può esporre, mentre un semplice deputato, banalissimo deputato che però viene dall’estero e che è di centro sinistra, lo può fare. Io gli darò una mano anche prendendomi le botte personalmente sulla mia testa per aiutare questa cosa.