Affido condiviso dei minori

Una legge migliorativa o peggiorativa?

La legge ha voluto sottolineare un principio, quello della “bigenitorialità

Il 24 gennaio scorso, le commissioni congiunte giustizia ed infanzia del Senato, hanno approvato la legge sull’affidamento condiviso dei figli minori.

In sostanza, si è voluto riconoscere che i figli devono sempre fare conto su ambedue i genitori anche in regime di separazione.

Il giudice, potrà decidere anche di affidare i figli ad uno solo dei genitori motivando la sua decisione e solo nell’interesse del minore.

La patria potestà viene esercitata da entrambi i genitori salvo la facoltà del giudice, quando la collaborazione di uno dei genitori è bassa, di affidare le decisioni ordinarie al genitore più presente.

La casa familiare viene assegnata al genitore affidatario dei figli che, se si risposa o vive in more uxorio, potrebbe perdere il diritto di abitarvi su lamentela dell’altro coniuge.

Per quanto riguarda compiti di cura dei figli, le responsabilità ricadono su ambedue i genitori perché la nuova legge ha eliminato, di fatto, i limiti fissati dalla normativa precedente dal “diritto di visita”.

«D’ora in poi, in caso di separazione anche se conflittuale, il giudice opterà per affidare il minore a tutti e due i genitori. Va da sé che poi il figlio vivrà prevalentemente con uno di essi ma nel rispetto degli accordi comuni. E dove l’accordo non c’è, nei casi di grave conflitto, interverrà il giudice» sottolinea Emanuela Baio Dossi senatrice della Margherita e correlatrice del testo per la commissione infanzia.

L’Aiaf, l’associazione italiana degli avvocati per la famiglia ed i minori, si è espressa negativamente nei confronti della legge in quanto rischia di esasperare il conflitto tra i coniugi coinvolgendo troppo da vicino e troppo spesso i minori in liti e disaccordi.

Per esempio, se uno dei coniugi è inadempiente per quanto riguarda i propri doveri, non saranno previste a suo carico, sanzioni specifiche ma solo una sanzione massima di 5000 euro in favore dello Stato. C’è già qualcuno che prevede un abbondante flusso di denaro nelle casse dello Stato dovuto alla grande quantità di inadempimenti in tema di separazione.

La legge ha voluto sottolineare un principio, quello della “bigenitorialità”. Benché separati in qualità di coniugi, essi devono continuare ad essere entrambi genitori ed essere, per questo, presenti nella cura e l’educazione dei figli.

Affido condiviso significa che ciascun genitore eserciterà la patria potestà in comunione con l’altro anche nelle piccole decisioni quotidiane.

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