Deputato dell’Italia dei valori, avvocato, componente della 1° Commissione Affari Costituzionali e della Giunta delle Elezioni che esamina le cause di ineleggibilità, di incompatibilità e di decadenza dalla carica di deputato.
Onorevole Belisario, la giunta delle ineleggibilità, incompatibilità e decadenza, ha preso delle determinazioni specifiche sino ad oggi?
Abbiamo, sino ad oggi, risolto delle ineleggibilità o incompatibilità relativa ai consiglieri regionali. Oggi non c’è più nessun consigliere regionale che ha il doppio incarico di consigliere regionale e di parlamentare della Repubblica.
In esame vi è una sola questione relativa ad un assessore regionale della Sicilia che è anche parlamentare, però è iniziata la contestazione perché venga declinata la incompatibilità, vale a dire egli dovrà scegliere, ed avverrà nell’anno, se per l’una o per l’altra carica avendo, peraltro appurato che egli non percepisce la doppia indennità che per noi diveniva un momento dirimente.
La Giunta delle elezioni si occupa anche della posizione dell’on. Previti, a che punto siamo?
Previti ha avuto una sentenza passata in giudicato dalla Cassazione nel mese di maggio scorso (Imi Sir) che lo ha condannato a sei anni di reclusione e alla interdizione perpetua dai pubblici uffici perchè, di fatto, aveva manipolato sentenze, quindi reati che hanno a che fare con l’amministrazione della giustizia.
La sentenza è stata trasmessa, è stata pubblicata per intero il sei di ottobre, quindi dopo circa cinque mesi dal deposito. Fu avviata subito la procedura che può portare alla decadenza nel caso si ritenga assolutamente non compatibile lo status di condannato con la carica di parlamentare.
Previti ha fatto pervenire delle memorie dal suo difensore, il senatore Giovanni Pellegrino di centrosinistra della provincia di Lecce già Presidente della Commissione Stragi, chiedendo, in soldoni, che, avendo fatto domanda di affidamento ai servizi sociali in prova, essendogli stati indultati tre anni su sei, che gli fosse concessa la sospensione del procedimento di decadenza fin tanto che egli non termini il periodo di prova. Ciò porterebbe, al termine del periodo di prova superato positivamente, alla cancellazione di tutti gli effetti della sentenza, compreso le pene accessorie.
Senza contare che, entro 180 giorni dalla data di pubblicazione della sentenza, potrebbe essere presentato ricorso per errori materiali e chi sa quanti altri tipi di impugnative che egli ritenesse di mettere in campo.
L’on. Previti, però, è stato sospeso dall’indennità di parlamentare?
In questo periodo non risulta che egli si sia sospeso dalla corresponsione delle indennità. Noi dell’Unione, abbiamo segnalato al Presidente Bruno della Giunta delle Elezioni di informare il Presidente della Camera per capire se, in presenza di una sentenza definitiva, la Camera possa sospendere, in via cautelare, la corresponsione della indennità percepita dal parlamentare Previti.
Egli sarebbe dovuto venire qua a parlare con noi, con il Comitato, perché si passa prima dal Comitato, nella giornata di giovedì passato (per chi legge 23/11), ha chiesto un ulteriore rinvio al sei di dicembre, egli che aveva chiesto un altro rinvio che tutti i partiti gli hanno concesso tranne l’IdV che è rappresentata da me in commissione.
Perchè tutti questi rinvii?
Perché al momento non c’è nessun parere favorevole all’affidamento ai servizi sociali, dato che lui, l’udienza, la farà il trenta di novembre, tenendo in considerazione che il Tribunale del Riesame, nel frattempo, emetterà l’ordinanza se essere affidato o meno, ma verrà sicuramente affidato ai servizi sociali.
Ecco perché ha chiesto di essere ascoltato il sei di dicembre.
E poi potrei risponderle con le prime pagine dei giornali di oggi (per chi legge 1° dicembre 2006) che dicono a chiare lettere che il processo SME è stato annullato dalla Cassazione perché questa ha ritenuto che non fosse competente Milano ma Perugia. Si pensi che le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, nel 2003, avevano già respinto una tale richiesta.
Ed allora, i rinvii, le lungaggini, sono serviti ad arrivare alla prescrizione. Già, perché il Tribunale di Perugia, non avrà, forse, neanche il tempo necessario per le notifiche agli imputati. Il processo SME dovrebbe ricominciare dal primo grado di giudizio e Lìla prescrizione scatta nell’aprile del 2007. Di fatto, questo processo, può dirsi matematicamente finito, chiuso. E tutto questo senza neanche il ricorso alla ex Cirielli né alla prescrizione breve. Il conteggio per i termini della prescrizione infatti, è stato calcolato sulla base della vecchia legge dal momento che le nuove norme non riguardano né i processi giunti in appello, né quelli giunti in Cassazione. Così stanno le cose.
Si pensi che il processo SME è durato la bellezza di undici anni.
Qualsiasi cittadino, con un buon avvocato, può fare queste cose?
Questa è una giustizia che l’on. Previti continua a richiedere a sua immagine e somiglianza. Dopo le tante leggi, anche questo.
Personalmente, ho ritenuto di abbandonare la Giunta delle Elezioni. Mi rifiuterò di partecipare ai lavori delle Giunta, fino a quando l’Unione non prenderà una posizione chiara per evitare attendismi. Noi dobbiamo arrivare in aula nel più breve tempo possibile e l’aula deve esprimersi se dichiarare decaduto il deputato Previti oppure se gli vorrà consentire di rimanere ancora tra i banchi.
I cittadini italiani devono sapere per quale motivo un vigile urbano che è condannato viene licenziato, perchè un professore che viene condannato con l’interdizione perpetua, se ne va a casa e perchè invece, un Parlamentare può usufruire di cavilli e di artifizi per continuare ad avere uno status che l’etica non riesce proprio a conciliare con la logica che è fuori da ogni ragionamento.
E’ impensabile che la funzione legislativa venga svolta da chi ha cercato, da chi ha alterato il corso della giustizia.
Al vaglio delle Giunta delle Elezioni, c’è una ulteriore gatta da pelare: il teorema Deaglio, peraltro, rinviato a giudizio proprio a causa delle notizie in ordine al numero delle schede bianche.
Per quanto riguarda il problema che Deaglio ha sollevato, in realtà, si tratta di molteplici perplessità.
Per quanto mi riguarda, al momento, sono problemi di natura politica. Deaglio ci pone davanti alcuni interrogativi: perché vengono sostituiti, una settimana prima del voto, 14 prefetti?; perché viene cambiato il metodo (non più a sorteggio) di reclutamento degli scrutatori?; perché quella notte il ministro Pisanu va a passeggiare nell’abitazione del sig. Berlusconi e non a palazzo Chigi sede del Presidente del Consiglio dei Ministri?; perché, per la prima volta, un ministro degli interni, in corso di spoglio, abbandona il Viminale?; perché il ritardo nell’afflusso dei dati?
Queste sono domande a cui la politica deve rispondere. A mio avviso, è necessario istituire una Commissione d’inchiesta su queste specificità, sempre che risponda al vero quanto ci dice Deaglio: che il Presidente del Consiglio avesse pronto un decreto legge per sospendere la validità del voto e passare al riconteggio delle schede elettorali. Ciò significa, in pratica, essere l’anticamera di un colpo di Stato. Perché, Silvio Berlusconi avrebbe continuato a fare il Presidente del Consiglio, con legge avrebbe, se il teorema Deaglio risultasse vero, sospeso l’esito delle elezioni, la Corte di Cassazione non avrebbe proclamato i risultati finali, intanto il vecchio Parlamento ed il vecchio governo, sarebbero rimasti al potere.
Così il film di Deaglio lascia presumere ed allora, siccome noi non dobbiamo avere dubbi, siccome noi siamo convinti che il voto sia stato esercitato in maniera trasparente, vogliamo una Commissione d’inchiesta per capire cosa sia successo immediatamente prima ed immediatamente dopo lo spoglio. Questo sarebbe una cosa buona.
Ma se si va alla conta delle schede bianche e si ha la certezza che quelle schede siano state “colorate”, cosa può succedere?
Faccio due valutazioni, la prima di tipo propagandistico ed allora apriamo tutto, guardiamo tutto. La seconda più serena e cioè che questa porcheria nel sistema di spoglio, le lentezze ecc.. che sta venendo a galla, non dede mettere in pericolo la democrazia in questo paese.
Abbiamo tenuto delle elezioni, il Presidente delle Camera ha giustamente affermato che ci troviamo al cospetto di un voto legittimo e quindi non è il caso di mettere il carro davanti ai buoi.
In Giunta delle Elezioni, sono stati presentati dei ricorsi da Forza Italia, da Alleanza nazionale, dall’Udc, allora io dico che bisogna ricontare le schede bianche e le schede nulle perché ci potrebbe essere stato un qualche errore. Ma se io dovessi parlare in qualità di avvocato, un ricorso del genere, sarebbe ritenuto inammissibile perché non dettagliato nel dove, nel quando, nei numeri ecc., siamo al cospetto di un ricorso generico che non troverebbe udienza in nessuno dei Tribunali italiani.
Qualcosa, in merito, però, state facendo in Giunta?
Abbiamo cominciato la quadratura delle singole circoscrizioni. A me è toccata quella della Liguria dove, tra dati che sono stati comunicati e verifica successiva, tra le schede bianche e quelle nulle, non abbiamo trovato nessuno scostamento tra quanto messo a verbale e quanto da me verificato nelle 10-15 sezioni a campione che abbiamo controllato. Mi pare che ci siano stati uno o due voti che si spostano ma che poi, solitamente, vengono compensati.
Per cui io dico: Commissione d’inchiesta innanzitutto per capire cosa successe quella notte.
Il problema vero, non sono le schede bianche o le schede nulle, il problema vero è stabilire se si voleva andare ad un riconteggio delle schede sospendendo il risultato elettorale.
Poi, la Giunta delle Elezioni, andrà a controllare, nel miglior modo possibile, quanto è nei suoi poteri, per cui se riterrà di controllare le schede bianche e le schede nulle, lo farà autonomamente come venne fatto già autonomamente nel 2001.
All’epoca ci furono dei ricorsi da parte della Lega, dell’Italia dei Valori i quali non raggiunsero la soglia di sbarramento e cercarono di approfondire. Se ricorda bene, mi pare che una dozzina di deputati non si siano mai seduti nei banchi per cui la Camera non ha mai raggiunto il quorum dei 615 deputati, nella scorsa legislatura.
Insomma, ci sono degli interrogativi inquietanti cui la politica deve dare una risposta, la Giunta delle Elezioni deve portare a compimento il suo lavoro secondo quelle che sono le procedure.
Si è fatta una idea personale di tutto questo?
Sto, in verità, cercando di approfondire ancora gli interrogativi emersi dal film di Deaglio tenendo presente che i dati che arrivano in Cassazione, sono i dati che arrivano non dalle Prefetture, ma dalla Corti d’Appello. Allora, personalmente, ancora non riesco a capire il teorema, il sistema di broglio descritto da Deaglio.
Dico solo che questo risultato elettorale è quello che noi conosciamo, con le attuali camere, con questo governo, con queste maggioranze, frutto di una legge elettorale sciagurata, questa è la verità, legge elettorale a cui dobbiamo mettere mano.
Per il resto, ogni qualvolta qualcuno pensa di sovvertire l’ordine democratico di una democrazia avanzata come l’Italia, c’è veramente da preoccuparsi.