Giorgia Meloni, vice presidente delle Camera dei deputati: quattro battute sulle schede bianche alle politiche 2006.
Presidente, la questione emersa dal film di Cremagnani e Deaglio sui presunti brogli con le schede bianche, non la inquieta?
Francamente devo riconoscere che l’ipotesi che viene prospettata non è di quelle più tranquillizzanti.
Però, è un esempio di come la sinistra, come si dice qui a Roma, tenti di ribaltare la frittata. Siamo stati noi dell’opposizione, per primi, a denunciare che, alla chiusura dei seggi elettorali alle politiche, ci fossero stati dei brogli. Siamo stati noi ad insistere affinché fossero fatte le verifiche necessarie.
La sinistra, oggi, come faceva il buon Tafazzi, famoso personaggio televisivo di Gianni, Giovanni e Giacomo, si tira la zappa sui piedi perché a lei per prima non conviene una tale verifica. Oggi afferma, inopinatamente ed a viva voce quello che non ha voluto sentire in precedenza.
Noi siamo perfettamente disponibili qualora si decidesse di ricontare le schede elettorali.
L’unica interpellanza parlamentare in merito, è stata presentata dall’on. Dorina Bianchi il 3 luglio scorso al ministro degli interni. Allo stato, attende ancora una risposta.
Si deve tener conto, per questo, anche del lavoro delle Commissioni nelle quali le maggioranze si conoscono. Delle responsabilità politiche in gioco. In ogni caso, credo che la posizione del Presidente Bertinotti sia quella più giusta quando afferma che «In ogni caso, i risultati sono acquisiti. La legittimità è pienamente garantita. Il lavoro fatto dagli uffici è di estrema garanzia, un lavoro meticolosissimo, serissimo e anche le cose che vengono sollevate escludo possano avere una qualche influenza sul risultato elettorale».
Se le schede bianche, una volta verificate, risultassero “colorate” da una mano malandrina di azzurro, di rosso o di nero, che succederebbe?
In questo caso, quando fosse accertato con certezza massima un broglio elettorale sul numero delle schede bianche, non ho dubbi che si dovrebbe ritornare alle urne facendo ricorso a nuove elezioni politiche.
Si è fatta una idea personale della vicenda?
Non mi sono fatta una idea. Di queste elezioni abbiamo detto di tutto. Non sono solita valutare sulla base del sentito dire specie quando si tratta di una questione delicatissima come questa.
Sono fatti che attengono alla credibilità di un popolo, della politica, della sua stessa classe dirigente.
No, non mi sono fatta una idea, non posso dire di avere un “j’accuse” rispetto al fatto.
Credo, però, che sia doveroso fare chiarezza, è necessario, a questo punto.